Mosca, 17 set – Domani si svolgeranno le elezioni legislative in Russia che delineeranno non solo il nuovo volto della Duma, la camera bassa dell’Assemblea federale russa, ma anche in alcuni Consigli delle repubbliche federate e in centinaia di Consigli municipali. Alle urne saranno chiamati circa 111 milioni di elettori, inclusi anche i residenti all’estero. In corsa per i 450 posti da deputato ci sono 14 partiti, il partito Russia Unita del presidente Vladimir Putin è il grande favorito. Per quanto riguarda il sistema elettorale, è stato introdotto recentemente quello misto: 225 deputati saranno eletti da liste di partito con il sistema proporzionale e 225 deputati con il sistema maggioritario uninominale. A meno di due anni e mezzo dalla scadenza del mandato presidenziale queste elezioni secondo larga parte degli osservatori occidentali sarebbe un banco di prova del cosiddetto “sistema Putin”. Sebbene la popolarità del partito registri un calo di consensi, quella del leader del Cremlino rimane ben salda all’82% nell’indice di gradimento dei russi, secondo quando riportato dalla maggioranza dei sondaggi.
Al centro della campagna elettorale gli argomenti più caldi sono stati sul fronte interno come la svalutazione del rublo, la crisi economica, le sanzioni economiche volute da Ue e Stati Uniti e il solito pericolo di brogli paventato da parte dell’opposizione. Per quanto riguarda la politica estera gli argomenti che premiano in maniera schiacciante la gestione di Putin sono l’annessione della Crimea considerata il nodo cruciale di questa campagna elettorale, e che parteciperà al voto nonostante le divieto provenienti dal governo di Kyev. Gli altri argomenti sul tavolo del dibattito sono stati il conflitto siriano, il riavvicinamento alla Turchia di Erdogan e la futura collaborazione collaborazione militare con la Cina discussa nel recente G20.
I sondaggi del centro demoscopico Levada, considerato indipendente e non gradito dal Cremlino, danno comunque il partito di governo Russia Unita in netto vantaggio con una forbice che va dal 50 al 59% delle preferenze, in crescita rispetto alle scorse elezioni legislative del 2011 in cui raggiunse il 49% dei voti. Per quanto riguarda gli altri partiti, potrebbero guadagnare una posizione rilevantedietro il partito di governo i liberaldemocratici del nazionalista Vladimir Zhirinovski o i comunisti guidati dall’eterno Gennady Zyuganov. I due partiti democratici d’opposizione, Parnas e Iabloko, sembrano invece destinati a restare ancora una volta sotto della soglia di sbarramento, in questa tornata ridotta dal 7 al 5%.
Guido Bruno
1 commento
Penso che il riavvicinamento con la Turchia non venga recepito come giusto dai russi.