Teheran, 18 mag – Si è chiusa la campagna elettorale in Iran e domani si terranno le elezioni presidenziali che vedono sostanzialmente una corsa a due. Sfida tra il presidente uscente Hassan Rohani e il Custode del santuario dell’Imam Reza, Ebrahim Raisi. Da una parte Rohani che ha posto l’accento sullo sviluppo che il suo governo ha saputo assicurare alla Repubblica islamica, rivendicando la paternità della fine delle sanzioni: “Avete consegnato il nostro mercato petrolifero all’Arabia Saudita. Noi l’abbiamo ripreso”. Dall’altra Raisi che ha attaccato l’amministrazione Rohani giudicandola responsabile dei problemi economici iraniani e ha promesso di porre fine alla disoccupazione. “Promuoveremo il lavoro e creeremo un milione di nuovi posti all’anno così che il popolo mantenga la sua dignità», ha detto lo sfidante dell’attuale presidente iraniano.
Intanto però l‘ayattollah Sayyed Ali Khamenei, restando bipartisan come richiede il suo ruolo, durante un incontro pubblico alla vigilia delle elezioni, ha lanciato una chiara frecciata agli Usa e ai Paesi del Golfo, con riferimento soprattutto all’Arabia Saudita: “Alcune nazioni regionali, i cui governi sono sotto il protettorato del regime americano, disprezzano le elezioni ed è un sogno per loro poter votare e scegliere chi li governa“. Khamenei ha poi specificato che “nonostante l’insicurezza che regna nei Paesi della regione, l’Iran si sta preparando a tenere elezioni con calma e sicurezza”, e questo è “un esempio” per tutta l’area mediorientale.
Il ministro degli Esteri Angelino Alfano non ha trovato di meglio che pronunciarsi così sulle votazioni: “Rimaniamo in attesa e accetteremo quello che sarà il risultato elettorale, ma è indispensabile per l’Iran il pieno adempimento degli accordi sottoscritti sul nucleare con la Comunità internazionale”. Come se fino ad ora l’Iran avesse violato questi accordi.
Il responsabile della supervisione sulle presidenziali in Iran ha dichiarato oggi che i cittadini della Repubblica islamica potranno votare anche in 310 seggi sparsi in 102 nazioni del mondo. Le votazioni si terranno venerdì dalle 08:00 del mattino fino alle 18:00 del pomeriggio ma gli ambasciatori della Repubblica Islamica all’estero, se lo ritenessero necessario, potranno prolungare lo spazio di tempo al fine di permettere ai connazionali di esprimere il proprio voto. Anche in Italia sarà possibile votare per gli iraniani. All’ambasciata di Roma, dalle 09:00 in poi e presso il consolato di Milano dalle 08:00 del mattino di venerdì.
Eugenio Palazzini
1 commento
Che grande esempio di libertà e democrazia è l’ Iran. Sottanoni barbuti che impongono leggi fondate sul pensiero di un pedofilo assassino. Andate a cacare voi e tutto l’Iran di cui noi italiani non abbiamo bisogno ne vogliamo aver bisogno così come Qatar Q8 EAU e Sauditi