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Corsa al lito in Africa: manovre e strapotere della Cina

by Roberto Favazzo
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Roma, 13 feb – Chinese Xinfeng Investments ha presentato il suo rapporto sull’impatto ambientale al ministero dell’Ambiente namibiano all’inizio di febbraio, come parte del suo processo di rilascio di due permessi operativi al litio. Attualmente sono in fase di revisione presso il ministero delle Miniere. La società mineraria della Cina, che conduce attività di esplorazione del litio dal 2019, sta ora chiedendo di convertire il suo permesso di esplorazione in due licenze operative. Le miniere si trovano nel centro della Namibia, nella regione di Erongo, vicino alla miniera di stagno di Uis, gestita da AfriTin Mining. Il litio è infatti spesso identificato nei depositi di stagno.

La Cina a caccia di litio

Mentre la partecipazione azionaria di Xinfeng rimane poco chiara, le operazioni in Namibia sono controllate da Zhou Hao, un cittadino cinese che è anche responsabile della gestione di Catseye Investments, una società che detiene un permesso di esplorazione del granito nel paese dal 2016. Dopo il rilascio dei permessi minerari, Xinfeng intende avviare la costruzione di una miniera a cielo aperto, nonché di infrastrutture ausiliarie, tra cui un impianto di lavorazione del minerale. Una volta avviato il processo, Xinfeng mira a produrre due milioni di tonnellate di minerale all’anno, interamente per l’esportazione in Cina attraverso il porto di Walvis Bay.

La domanda di litio, specialmente in Cina, dovrebbe aumentare nel prossimo decennio. Questa crescita è in gran parte guidata dal settore delle batterie elettriche ricaricabili, che sta diventando il principale consumatore mondiale di litio, davanti all’industria ceramica. Al di là del processo di ottenimento dei permessi operativi, Xinfeng negozia ancora l’accesso stradale ai siti minerari con sei dei proprietari delle fattorie circostanti.

Scrigni di terre rare

La Namibia, uno dei principali produttori di uranio, diamanti, stagno e rame, non ha miniere di litio attive fino ad oggi, ma diversi junior canadesi e australiani stanno cercando di aggiudicarsi lucrosi contratti. Questa rapacità nella ricerca del litio è uno dei tanti paradossi della rivoluzione verde o della green economy: la transizione energetica sarà infatti possibile solo grazie allo sfruttamento -via infrastrutture minerarie – anche delle risorse delle terre rare presenti non soltanto in Africa, ma anche in Mongolia.

Roberto Favazzo

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