Washington, 18 apr – La pandemia di coronavirus ha già fatto oltre 154mila vittime in tutto il mondo, e più di 3 milioni 550mila casi di contagio. E’ la più recente stima della John Hopkins University, che vede la triste classifica guidata dagli Stati Uniti (37mila morti e 700mila casi), seguiti da Italia (22.700 decessi e 170mila contagi) e Spagna (20mila morti e 190mila contagi). Negli Usa lo stato più colpito è quello di New York. E il New York Times riporta che almeno 7mila persone hanno perso la vita nelle case di riposo negli Usa, questo perché l’infezione si è diffusa in più di 4.100 case di cura e strutture di lunga degenza americane. Dal’inizio di marzo le autorità americane hanno introdotto nuove linee guida per le 15mila strutture nel Paese, limitando la frequentazione delle zone comuni, cancellando le occasioni conviviali e provvedendo a misurare la febbre a chi entra nelle strutture. Il New York Times segnala però che molte di queste misure non sono state rispettate.
Trump: “Ci saranno molti meno morti del previsto”
Intanto l’amministrazione Usa pensa a far ripartire l’economia. Decidere come e quando riaprire spetta ai singoli Stati ma, secondo il presidente Donald Trump, il momento è quello giusto, visto che secondo le stime i decessi saranno “molti meno del previsto”, compresi al massimo tra 60 e 65mila, laddove previsioni precedenti parlavano di un bilancio tra 100mila e 240mila vittime.
Il presidente Usa difende i manifestanti contro le misure troppo stringenti
Trump, che ha creato una task force con i big dell’industria per rilanciare l’economia, in conferenza stampa annuncia che gli Usa ripartiranno “in un futuro vicino” e “andrà bene come mai prima d’ora. Lo spero veramente”. “Siamo molto vicini al vedere una luce splendente alla fine del tunnel”, ha aggiunto il presidente, che è tornato a difendere le proteste contro le misure sul distanziamento sociale. Durante il briefing, Trump ha definito alcune misure troppo stringenti e in particolare ha difeso i manifestanti in Virginia che contestano la legge che inasprisce i background check (controllo dell’identità dei fermati) per il possesso di armi. Molti manifestanti sventolavano bandiere con il nome di Trump.
19 miliardi per l’agricoltura
Il presidente Usa intanto ha annunciato aiuti per 19 miliardi di dollari agli agricoltori messi in ginocchio dall’emergenza coronavirus. Questi aiuti verranno distribuiti sia come pagamenti diretti e sia tramite acquisti in massa di prodotti, ha spiegato. Questa somma si aggiunge ai 28 miliardi di dollari di aiuti che erano stati varati per compensare l’impatto della guerra dei dazi con Pechino.
I dubbi sulla versione di Pechino
Trump si è detto “non contento della Cina” a proposito della gestione dell’epidemia. A chi gli chiedeva se vuole fa saltare i Giochi olimpici invernali di Pechino del 2022, Trump ha risposto: “Voglio vedere cosa succede con la Cina, voglio vedere cosa faranno. Ho parlato con loro e sanno che avremmo già potuto fermarli da tempo. Loro lo sanno”. “Tante strane cose” si dicono sull’origine del coronavirus, ha aggiunto il presidente, sottolineando che sono in corso “altrettante inchieste e sarà scoperta la verità“. Intanto il canale Fox mercoledì ha rilanciato l’ipotesi di un virus creato in laboratorio dai cinesi per dimostrare la loro abilità nel contrastarlo. Trump ha inoltre ribadito i suoi dubbi sul numero dei decessi comunicato dalla Cina, pari a 4.632: troppo pochi.
Ludovica Colli