Milano, 5 ott – “Ci troviamo davanti non a un virus derivato da un patogeno naturale, ma a un virus artificiale, elaborato e rilasciato dal Wuhan Istitute of Virology, un laboratorio di massima sicurezza che è posto sotto il controllo del Partito comunista cinese”: queste le parole a La Verità Li-Meng Yan, la virologa prima firmataria del Rapporto Yan la quale è sempre più convinta “si sia creato un virus letale al fine di diffonderlo senza poter risalire agli autori”.
“Vivo sotto protezione”
Il report della Yang, un paper di 26 pagine sul coronavirus, in cui la virologa cinese sostiene di nuovo di aver iniziato le ricerche sul Covid-19 “il 31 dicembre” scorso e cioè “prima che il 7 gennaio le autorità cinesi dessero l’annuncio ufficiale del primo caso accertato, che addirittura risale al 16 novembre”. La Yan tiene a precisare che le sue ricerche sono state svolte “nel laboratorio dell’Organizzazione mondiale della sanità presso l’università di Hong Kong”. Ora la scienziata è a New York dove dice di vivere “sotto la protezione del governo degli Stati Uniti”.
“Quel corredo cellulare non esiste in natura”
Secondo la virologa, “nessuno dice la verità. Il governo cinese, l’Oms, il mondo scientifico”. “Ho studiato il genoma del Sars-Cov-2 e quel corredo cellulare non esiste in natura. E’ molto simile a un virus in possesso di un laboratorio di ricerca militare, un Sars-like-Cov isolato anni fa, chiamato Zc45/Zxc21“, dice ancora a La Verità. “Nel mio paper spiego in modo dettagliato la procedura seguita dal Wuhan Institute of Virology per modificare tale coronavirus. Alcune parti sono state aggiunte, scambiate, modificate” secondo lei col fine di “farlo sembrare un virus nuovo”. “La regione del virus che caratterizza l’infezione del Sars-Cov-2, chiamata Rbm, assomiglia molto a quella del virus Sars-Cov-1, responsabile dell’epidemia di Sars”, sostiene ancora la Yan.
Per la Yan, il Covid è prodotto di “manipolazione genetica”
“Una proteina di Sars-Cov-2 chiamata Spike esiste in un sito di taglio per la furina che manca in tutti gli altri coronavirus simili a questo”; per questo, afferma la Yan “questa caratteristica del nuovo coronavirus induce a pensare che il Covid-19 non sia naturale, ma sia stato creato artificialmente”. “Le tecniche usate per creare il Covid-19 erano state impiegate fin da 2008 da un gruppo di ricerca coordinato dalla dottoressa Zhengli Shi del laboratorio di Wuhan – continua la virologa cinese – E il fatto che la stessa regione Rbm sia stata modificata dalla dottoressa Shi e da suoi collaboratori è la pistola fumante, la prova che il Sars-Cov-2 è il prodotto di una manipolazione genetica“.
Ilaria Paoletti