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Caos a Mosca, pioggia di droni sulle città russe. Putin: “Fermate i sabotatori”

by Alessandro Della Guglia
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Roma, 28 feb – C’era una volta l’operazione militare speciale, infelice ed effimera definizione eufemistica. Un anno dopo l’inizio della guerra, divenuta tale anche nella propaganda di Mosca, la Russia è impantanata in Ucraina e oggi si è svegliata bersagliata in casa da una raffica di droni. Il territorio russo, nelle ultimi ore, è stato difatti colpito in diverse città, in una dinamica ancora tutta da chiarire.

Raffica di droni sulle città russe

Nella regione di Krasnodar è andata a fuoco una raffineria del colosso russo Rosneft, con le autorità russe che hanno affermato di aver abbattuto due droni ucraini.

A San Pietroburgo è stato chiuso lo spazio aereo per un raggio di 200 km a causa di un oggetto non identificato, probabilmente sempre un drone.

Un altro drone sarebbe “precipitato” in un villaggio non lontano da Kolomna, a un centinaio di chilometri a sud-est di Mosca, stando a quanto riferito da Andrei Vorobyov, governatore della regione. “Probabilmente” il drone mirava a una infrastruttura civile, sostiene il governatore russo. Sta di fatto che non si registrano vittime né danni materiali.

Belgorod, città russa vicina al confine con l’Ucraina, un drone ha centrato la finestra di un condominio. E’ quanto riferito dal sindaco Valentin Demidov. Il governatore della regione di Belgorod, Vyacheslav Gladkov, ha fatto sapere inoltre che ieri tre droni si erano abbattuti sulla città, centrando edifici residenziali. Anche in questi casi non si registrano vittime.

Putin: “Contrastare sabotatori e feccia neonazista”

Dopo la raffica di attacchi, Putin ha ordinato all’Fsb, i servizi di sicurezza russi, di intensificare le attività di intelligence e di impedire a “gruppi di sabotaggio” di entrare in Russia. Secondo il leader russo si tratta di crescenti operazioni di spionaggio e sabotaggio “da parte dell’Ucraina e dei suoi alleati occidentali”. Lo stesso Putin ha chiesto di contrastare quelle che ha definito “cellule terroristiche” sul territorio russo.

“I servizi di intelligence occidentali – ha dichiarato – hanno tradizionalmente sempre lavorato attivamente in Russia e ora hanno rafforzato il personale, le risorse tecniche e di altro tipo. Dobbiamo rispondere di conseguenza”. Per il presidente russo l’Fsb deve inoltre sventare il tentativo della “feccia” che tenta di provocare divisione interne con le armi del “separaratismo, del nazionalismo, della xenofobia e del neonazismo”. Propaganda a parte, il territorio russo non appare oggi così impermeabile agli attacchi, anche eseguiti dall’interno.

Alessandro Della Guglia

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1 commento

leonardofaccogoditore 28 Febbraio 2023 - 11:41

GODO COME UN RICCIO !!!

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