Bruxelles, 18 apr – A Bruxelles, l’Isis è dappertutto. C’è come struttura terroristica ramificata e infiltrata, sicuramente, ma anche e soprattutto come simpatia diffusa, come sostegno implicito in una larga parte della città già preliminarmente “sostituita” importando “nuovi belgi” dall’Africa. Prova ne è la notizia, di qualche settimana fa, secondo cui ci sarebbero molti simpatizzanti dello Stato islamico nel personale dell’aeroporto di Bruxelles. Prova ne è la notizia, diffusa in queste ore, secondo cui due autisti del Parlamento europeo sarebbero stati trovati in possesso di materiale propagandistico dell’Isis e quindi immediatamente licenziati. I fatti sono relativi sia a Bruxelles sia alla città francese di Strasburgo, le due sedi dell’assemblea.
Il primo caso, quello di Strasburgo, risale alla vigilia della visita del Papa (novembre 2014) quando la polizia francese segnalò la persona “sospetta” – pare a causa delle sue parentele o amicizie – ai servizi di sicurezza del Parlamento. I fatti di Bruxelles risalgono invece ad alcuni mesi fa, probabilmente a inizio anno. Cominciando il suo turno e prendendo quindi possesso dell’auto di servizio, un autista trovò dentro il lettore dell’auto un CD con l’inno dell’Isis e segnalò il fatto ai servizi di sicurezza. I quali impiegarono poco tempo per scoprire chi lo aveva dimenticato e chiedere alla società che ha in gestione l’appalto il suo allontanamento.
Il servizio di trasporto degli europarlamentari è da qualche tempo oggetto di critiche, soprattutto dopo che è emerso che uno degli autori degli attentati di Bruxelles aveva lavorato all’Europarlamento. Si tratta di Najim Laachraoui, che si è fatto saltare in aria nella capitale belga, e che aveva lavorato nelle estati del 2009 e del 2010 nella società che ha in appalto il servizio di pulizie dell’Europarlamento. Per ora una società esterna è incaricata del trasporto degli eurodeputati: a Bruxelles lavorano 65 autisti, 85 a Strasburgo. Durante la scorsa settimana l’assemblea ha votato per creare un proprio servizio di trasporto che selezioni con maggiore attenzione gli autisti. Altri conducenti della ditta avrebbero invece “gravi precedenti penali”.
Roberto Derta