Brasilia, 25 ott – Cesare Battisti è stato rimesso in libertà, quindi con altissima probabilità non sarà estradato e non tornerà in Italia per scontare la sua pena. In compenso il terrorista dei Proletari Armati per il Comunismo ha concesso un’intervista esclusiva al Gr1, trasmessa questa mattina, in cui dice di fare autocritica in merito alla lotta armata che lo ha visto protagonista negli anni di piombo, anche se lui non ha mai usato la violenza che gli attribuiscono.
È un’intervista a tutto campo sulle ultime vicende che lo hanno interessato, a partire dal suo arresto per la tentata fuga in Bolivia. Secondo Battisti si è trattato di una trappola, perché lui in Brasile sta bene ed è benvoluto, e presso l’alta corte brasiliana ha molti amici. In effetti sembra difficile dargli torto, dopo i fatti di ieri. La prima sezione della Corte suprema avrebbe dovuto pronunciarsi oggi sulla richiesta di ‘habeas corpus’ presentata dai legali dell’ex terrorista per evitarne l’estradizione in Italia. Ma il giudice relatore del caso, Luiz Fux, all’ultimo minuto ha deciso di ritirare l’argomento dall’ordine del giorno “per motivi processuali”, rinviando il tutto a data da definirsi. Nel frattempo Battisti continuerà la sua vita sul litorale di San Paolo, con il solo obbligo di indossare il braccialetto elettronico, qualora questo venisse reperito, e di firma mensile.
L’intervista del Gr1 prosegue e Battisti dice di provare compassione per le vittime, anche se nega di avere avuto qualcosa a che fare con gli omicidi, “ne sono uscito prima che cominciassero”. Come se non bastasse riferisce di essere in contatto con Alberto Torregiani, figlio del gioielliere per il cui omicidio è stato condannato, il quale lo riterrebbe innocente: “Ci siamo scritti per anni, l’ho aiutato a scrivere un libro. Io ho lettere di Alberto Torregiani dove lui dice, testualmente, che non ha nessun dubbio sul fatto che non ho nulla a che vedere con la morte del padre”.
Una dichiarazione choc, quella di Battisti, alla luce delle dichiarazioni rilasciate dallo stesso Torregiani all’indomani dell’arresto del terrorista rosso al confine con la Bolivia. Il figlio del gioielliere, infatti, disse che se questa volta Battisti non venisse estradato “prima o poi dovrò andare di persona in Brasile a riprenderlo io…”.
Anna Pedri
2 comments
Ennesima vergognosa dimostrazione di complicità da parte del governo brasiliano. Il nostro governo dovrebbe farsi sentire ed attuare quanto in suo potere per risolvere questa situazione, se solo avessimo un governo…
……l’unica soluzione è quella di adottare il sistema che utilizzavano gli israeliani con le SS ricercate dalla loro giustizia..