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Barcellona, 18 ago – Sale a 14 il numero delle vittime dell‘attentato sulle ramblas a Barcellona. Tra questi ci sono due italiani. Si tratta di Bruno Gulotta, 35 anni, di Legnano, e Luca Russo, che si trovava nel capoluogo catalano insieme alla ragazza, rimasta ferita. In tutto sono quattro i nostri connazionali feriti, mentre il numero delle vittime non dovrebbe aumentare, nonostante ci siano alcuni cadaveri ancora da identificare. Intanto questa mattina a migliaia di cittadini si sono riuniti per un minuto di silenzio in omaggio delle vittime con il Re Felipe VI, il premier Mariano Rajoy e il presidente catalano Carles Puigdemont in Piazza Catalunya, cuore di Barcellona da cui parte la rambla.
Sul piano delle indagini invece non ci sono più dubbi rispetto al collegamento tra i due attentati, quello principale di Barcellona e quello avvenuto nella notte a Cambrils, a circa 120 km a sud di Barcellona sulla costa Brava. Nel conflitto a fuoco sono rimasti uccisi 5 attentatori. Agli attentati di Barcellona e Cambils con buona probabilità doveva aggiungersi anche un ulteriore attacco con esplosivo. Questo spiegherebbe l’esplosione avvenuta mercoledì notte in una casa di Montecarlo de Alcanar, comune a una novantina di km di distanza da Cambrils. Inizialmente si era pensato ad una banale fuga di gas, invece all’interno dell’abitazione si preparavano esplosivi. E’ possibile anche l’idea iniziale dell’attentato prevedesse di riempire il furgone di esplosivo e farlo detonare tra la folla e che l’esplosione di Alcanar abbia obbligato gli attentatori a modificare i propri piani.
Al momento la polizia spagnola ha arrestato tre persone per gli attacchi di Barcellona e Cambrils ma è ancora in fuga l’autore materiale della strage, l’uomo che era alla guida del furgone che ha investito la folla. Dalle prime ricostruzioni sembra che l’attentatore in fuga abbia rubato un’auto uccidendo il proprietario a coltellate e forzato subito dopo un posto di blocco sulla Diagonal (non lontano dalla Rambla) ferendo un poliziotto.
Secondo la polizia l’identità dell’uomo in fuga, o sarebbe più corretto dire il ragazzo, corrisponderebbe a quella del 17enne Moussa Oukabir, arrivato in Spagna appena una settimana fa. Suo fratello, Driss Oukabir di 28 anni, è l’uomo che si è recato alla polizia denunciando proprio il fratello minore per furto di documenti, utilizzati per noleggiare due furgoni, uno dei quali è quello utilizzato nell’attentato. Ricostruzione a cui gli inquirenti non hanno creduto, trattenendo Driss Oukabir in stato di arresto. Secondo quanto riportato dalle autorità marocchine i due fratelli hanno doppia nazionalità, spagnola e marocchina.
Davide Romano