Parigi, 21 lug — Archeologhe insultate e molestate verbalmente dai passanti di religione musulmana. La loro colpa? Lavorare in canotta sotto il sole cocente in una delle zone più islamizzate di Parigi, il quartiere di Saint-Denis. Sede dell’omonima cattedrale e banlieue che servì da rifugio agli attentatori del Bataclan, è da anni fucina di un gran numero di foreign fighters dell’Isis. Siamo a Place Jean-Jaurès, nel cuore del quartiere, dove da alcuni mesi è in corso un importante scavo archeologico . Nel sito, che si estende su una superficie di oltre 5mila metri quadrati, lavorano a ritmo incessante decine di studiosi e ricercatori, tra cui molte donne. Le quali, per sfuggire alla morsa del caldo, queste ultime lavorano in canottiera.
Archeologhe molestate dai musulmani
Ma Saint-Denis — così come tante altre zone della capitale francese — a quanto sembra, non è più Europa: qui scoprire le spalle è un invito all’insulto, quando non alla molestia. Come riporta Figaro, numerosi «nuovi francesi» residenti della zona hanno preso di mira le archeologhe, insultandole e rivolgendo loro commenti irripetibili criticando il modo di vestire «troppo occidentale» ed esortandole a lasciare gli scavi «perché non è un mestiere per donne». Stando a quanto riferito da alcuni testimoni, alla gara di insulti si sarebbero unite anche alcune donne dotate di velo islamico.
1 commento
Non dubito che nessuna di queste “fanciulle” abbia votato per Le Pen o sia contraria all’immigrazione, anzi… Hanno quello che volevano e che si meritano. Auguro loro che tra un pochi mesi, se non porteranno al potere la destra con la maggioranza assoluta, finiscano a lavorare in burqa oltre che in canottiera.