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Banche e capitali: il Ruanda punta a diventare un centro finanziario

by Giuseppe De Santis
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Ruanda, stock exchange
Roma, 10 feb – Sono passati 26 anni da quando il Ruanda è stato vittima di una sanguinosa guerra civile che ha causato milioni di morti. Adesso la piccola nazione africana è qusi irriconoscibile per via dei progressi economici che l’hanno cambiata radicalmente.

La crescita-record del Ruanda

Le politiche economiche attuate dal governo e la decisione di puntare sull’high tech ha fatto del Ruanda uno dei contesti a più alto sviluppo non solo dell’Africa ma del mondo intero. Prova ne sia la crescita del Pil che nel 2019 è stata dell’8,5% e per il 2020 si prevede toccherà l’8,1%.
Lo sviluppo del settore ad alta tecnologia con le sue imprese di software e hardware stanno facendo del Ruanda un Paese che sicuramente nel futuro sarà oggetto di studio ma, per ora, il governo non vuole fermarsi e sta lavorando a un piano ancora più ambizioso: trasformare la nazione un rinomato centro finanziario.
A tale proposito è stata creata una società denominata Rwanda Finance Ltd avente come scopo quello di realizzare e promuovere il Kigali International Financial Centre, un incubatore per imprese operanti nell’alta finanza che possano gestire capitali e fornire servizi finanziari non solo per clienti ruandesi ma anche di altre nazioni africane. Rwanda Finance Ltd lavorerà con le autorità competenti per riformare il regime fiscale e il sistema legale, in modo da incentivare le imprese e gli investimenti.

Attirare banche e capitali

L’obiettivo è quello di attrarre banche, fondi di investimento, hedge funds, mercati azionari, società di assicurazione e altre imprese che possano offrire appoggio a queste attività, cosi’ che capitali provenienti da tutta l’Africa possano essere gestiti in Ruanda.
Al momento nel continente nero i centri finanziari più importanti sono Casablanca, Johannesburg e le isole Mauritius, a cui il governo ruandese spera di aggiungere a breve anche la capitale del Ruanda, Kigali.
Celestin Rwabukumba, direttore del Rwanda Stock Exchange, vede in questa iniziativa un modo per ottenere benefici dalla domiciliazione di diversi tipi di fondi di investimento in termini di posti di lavoro altamente remunerati e qualificati, nonchè di maggiori entrate fiscali, mentre il governo si è posto come obiettivo quello di raddoppiare per il 2024 il settore finanziario e raddoppiare anche il valore degli investimenti esteri in Ruanda. Già negli ultimi dieci anni diverse banche straniere hanno iniziato ad operare in Ruanda e tra questi spiccano due importanti istituti del Kenya, la Kenya Commercial Bank e la Equity Bank.
Giuseppe De Santis

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1 commento

Fabio Crociato 10 Febbraio 2020 - 9:00

Ruanda…, altri limoni da spremere velocemente…

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