Roma, 17 mag – L’Angola è il secondo esportatore di petrolio dell’Africa. La fluttuazione dei prezzi dell’oro nero ha, tuttavia, causato problemi non di poco conto nel corso degli ultimi anni. Normale che il governo cerchi allora di diversificare l’economia puntando fra le altre cose sull’agricoltura, sulla produzione e lavorazione dei diamanti e sullo sfruttamento di altri minerali.
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Per fare tutto questo occorrono però non solo capitali, ma anche conoscenze. Questo spiega perchè di recente il presidente Joao Lourenco ha incontrato il primo ministro iberico Pedro Sanchez al fine di convincere le imprese della Spagna ad investire in Angola. Per rendere più appetibile l’opportunità l’Angola sta cercando di ridurre il suo debito estero. A tale proposito non solo ha ottenuto una parziale riduzione delle sue pendenze da parte della Cina, ma ha anche ricevuto un sostegno da 488 milioni di dollari da parte del Fondo Monetario Internazionale.
Tutti gli investimenti della Spagna in Angola
Durante la visita in Angola, Sanchez ha portato una delegazione di imprenditori che operano nel settore ingegneristico, energetico e logistico. Ad accompagnarlo anche alcuni dirigenti di Airbus. Le due nazioni hanno firmato intese di cooperazione nel campo dei trasporti, della politica industriale, dell’agricoltura e della pesca. Da parte sua il presidente angolano ha invitato le imprese spagnole a investire in progetti pubblici e privati.
Dal punto di vista della Spagna, invece, questi accordi stipulati con l’Angola sono un modo per trovare nuove opportunità. L’economia di Madrid, che dipende dal turismo, è stata infatti colpita duramente dalla pandemia e per il Paese iberico l’Africa gioca un ruolo di tutto rispetto visto che rappresenta il 6% delle esportazioni e il 7% delle importazioni. Dati persino superiori a quelli dell’America latina che rappresenta rispettivamente il 4,3% e il 4,8%.
Giuseppe De Santis