Roma, 19 mag — I liberal progressisti, sul famoso «diritto all’eleganza» non transigono, costi quel costi: e se in Italia Lady Soumahoro ci ha presentato, nei mesi scorsi, un fulgido esempio di cosa si arriva a fare per un armadio pieno di Gucci, dagli Usa le risponde Sam Brinton. Il drag queen non binario nonché pupillo di Joe Biden nominato vice assistente segretario dell’Ufficio per lo smaltimento rifiuti al Dipartimento per l’energia Usa non si sarà distinto forse per l’operato alla Casa Bianca (di cui ricorderemo solo le inopportune mise sfoggiate tra le mura presidenziali), ma il suo curriculum di ladro di valigie è rinomato in tutto il globo.
In manette Sam Brinton, ex funzionario non binario di Biden
Già beccato due volte con le mani nel sacco, anzi nella valigia altrui (nonostante lo stipendio, più che lauto, di 180mila dollari annui offerto dall’amministrazione Biden), a febbraio era emerso un altro episodio, risalente al 2018, che gli è costato l’arresto eseguito dalla polizia del Maryland. Secondo i registri della contea esaminati da Fox News Digital, Brinton sarebbe stato preso in custodia a Rockville. Un portavoce della polizia della Metropolitan Washington airports authority (Mwaa), la principale agenzia delle forze dell’ordine per gli aeroporti di Washington DC, ha confermato che l’arresto è correlato al terzo furto di bagagli aeroportuali che ha visto coinvolto Sam Brinton.
I furti e i processi
L’ex funzionario è finito in manette alle 22:00 di mercoledì sera nel suo appartamento di College Parkway. L’arresto arriva a un mese dopo che Brinton aveva evitato il carcere nell’ambito di due casi separati in Minnesota e Nevada. Lo scorso ottobre la polizia aveva accusato l’uomo di aver rubato il bagaglio di un viaggiatore, per un valore totale di 2.325 dollari, dal nastro trasportatore dei bagagli all’aeroporto di Minneapolis. In seguito a questo episodio, all’inizio di dicembre, i pubblici ministeri di Las Vegas avevano accusato Sam Brinton di furto aggravato di un oggetto valutato tra 1.200 e 5.000 dollari.
Successivamente l’uomo era stato accusato di aver rubato una valigia con un valore totale stimato di 3.670 dollari il 6 luglio scorso, all’aeroporto internazionale Harry Reid di Las Vegas. La borsa conteneva gioielli del valore di 1.700 dollari, vestiti del valore di 850 dollari e trucco del valore di 500 dollari. Brinton avrebbe dovuto scontare fino a 15 anni in totale per i due presunti furti. Tuttavia, in entrambi i casi, i giudici avevano stabilito che per Sam Brinton carcere non era necessario.
Il caso della stilista africana
A febbraio i riflettori su Sam Brinton si erano riaccesi nuovamente con la clamorosa denuncia di una stilista originaria della Tanzania, che lo accusava di aver indossato pubblicamente i suoi modelli personalizzati contenuti in un bagaglio di cui aveva denunciato la scomparsa nel 2018. La polizia di Houston ha deferito il caso all’FBI. La stilista aveva condiviso le immagini del funzionario che indossava i suoi abiti su misura rubati. «Ho visto le immagini. Quelli erano i miei modelli personalizzati, che si sono persi in quella borsa nel 2018», ha riferito la donna al NYPost, poco dopo aver twittato le immagini di Brinton con l’abito dai colori vivaci. Aveva spedito a Washington i vestiti che aveva realizzato personalmente per una sfilata di moda a cui avrebbe dovuto partecipare. I vestiti non arrivarono mai a destinazione, perché qualcuno rubò il bagaglio. Chissà se in carcere Brinton troverà lo stesso qualcosa da sgraffignare.
Cristina Gauri
2 comments
Oh…Sam…come Samuele…eh si che altro doveva essere
Ci sono i procioni e anche i frrrrrrrrrrrrrroni