Roma, 28 lug – Continua la guerra tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e Twitter. Il colosso social, che non sembra essere intenzionato a cessare di prendere di mira il tycoon, dopo una serie infinita di ripicche e «dispettucci» oggi se l’è presa anche con il figlio dell’inquilino della Casa Bianca, Donald Trump jr, annunciando di averne bloccato temporaneamente l’account. Trump jr. avrebbe, secondo quanto dichiarato dalla piattaforma, postato un video che viola la regole dell’azienda contro la disinformazione sul coronavirus. Al primogenito del presidente americano il social aveva chiesto di cancellare il tweet con un video nel quale, a giudizio di Twitter, «si diffondono informazioni fuorvianti e potenzialmente dannose sul Covid-19».
Twitter aveva già oscurato parzialmente un tweet del tycoon bollandolo come «contrario alle regole di utilizzo del social network»; non pago, a una settimana di distanza dal primo «sfregio» social, aveva cancellato un video postato dal team della campagna elettorale del presidente, in cui si vedeva Donald Trump rendere omaggio a George Floyd, l’afroamericano vittima della violenza degli agenti di polizia di Minneapolis.
L’escalation della faida tra Trump e Twitter inizia, quindi, ad estendersi anche alla cerchia famigliare dell’attuale presidente. Per l’ennesima volta delle libertà costituzionali di un cittadino, incidente peraltro nella sfera politica, sono rimesse al tendenziale arbitrio di un soggetto privato, che opera le sue scelte censorie assecondando le proprie simpatie o le proprie idiosincrasie. E’ ormai chiaro che i colossi social – in particolare Twitter e Facebook, anche se quest’ultimo appare più moderato nei suoi interventi – stanno ingaggiando una furiosa battaglia contro l’inquilino della Casa Bianca rinunciando a qualunque diplomazia o galateo istituzionale. La posta in gioco è la presidenza degli Stati Uniti e quindi sembra difficile ipotizzare una tregua.
Cristina Gauri
1 commento
E chi lo stabilisce che le notizie sono forvianti ?