Atene 4 nov – Dopo la morte di Manolis Kapelonis e di Giorgos Fountoulis, i due militanti di Alba Dorata di 20 e 23 anni, uccisi sabato scorso davanti la loro sede nel corso di un agguato, in Europa, tanti movimenti hanno testimoniato la loro solidarietà al partito nazionalista greco.
Stadi, piazze e palazzi delle istituzioni sono stati i luoghi di manifestazione del cordoglio e della rabbia di tante persone. Ieri allo stadio “Bentegodi” di Verona, nel corso della partita Verona-Cagliari e all’ “Olimpico” di Roma nel corso di Lazio-Genoa
sono stati esibiti striscioni e bandiere greche come forma di solidarietà ad Alba Dorata. A Cipro, paese che da sempre ha un rapporto travagliato con la Grecia, i tifosi dell’Apoel Nicosia hanno esposto uno striscione con scritto: “Manolis, Giorgos, kalò taxidi” (buon viaggio). Anche negli stadi di Serbia e Olanda sono apparse bandiere con la greca, il simbolo di Alba Dorata.
In Spagna, Repubblica Ceca, Ucraina, Germania, Svezia, di fronte l’ambasciata greca di Firenze si sono tenuti presidi di piazza da parte dei più svariati movimenti politici nonostante il silenzio dei media sull’accaduto. In Grecia si è parlato più della sparatoria all’aeroporto di Los Angeles che dell’uccisione dei due giovanissimi
militanti. In Italia si è parlato di “sparatoria” mai di “esecuzione”, “agguato”, “strage”, tutti termini che meglio descriverebbero l’accaduto. Oltre alla reticenza dei media, Alba Dorata deve affrontare il forte accanimento politico bipartisan degli ultimi mesi: prima l’accusa di essere un’associazione criminale, poi il congelamento dei finanziamenti, ora l’uccisione a sangue freddo di due giovani militanti.
Michael Mocci
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