Roma, 23 dic – Attacco all’ufficio di rilascio dei passaporti a Kabul. Stando a quanto riferito dal ministero dell’Interno afgano, citato da Tolo News, una forte esplosione si è verificata stamani. Non ci sono al momento notizie chiare sul bilancio di vittime e feriti, si teme però l’ennesimo attentato jihadista. Sui media sta circolando la presunta rivendicazione dell’Isis-K, ma non ci sono conferme ufficiali e le autorità talebane non la menzionano.
Esplosione a Kabul dopo la riattivazione dell’ufficio passaporti
Il generale Mobin, portavoce del Dipartimento di sicurezza di Kabul, si è limitato a confermare l’esplosione senza però fornire ulteriori dettagli. Quel che è certo è che da alcuni giorni, davanti all’ufficio passaporti della capitale afgana, si riscontrano lunghissime code di cittadini in attesa di ottenere il passaporto. Il tutto per via del servizio di rilascio documenti di viaggio riattivato, dopo diverse settimane di sospensione.
Sui social si parla di attacco suicida e circola questo video:
Warning: Strong Visuals. #Afghan officials claim that they thwarted an attack in #Kabul's passport office after a suicide bomber tried to get inside. The suicide bomber was shot dead by the security personnel, avoiding any casualties#KabulBlast #Afghanistan #AfghanistanCrisis pic.twitter.com/QcuEVFmGCf
— Hamza Azhar Salam (@HamzaAzhrSalam) December 23, 2021
Gli Stati Uniti aprono alle transazioni con i talebani
Nella giornata di ieri gli Stati Uniti hanno annunciato nuove misure per favorire l’invio di aiuti umanitari in Afghanistan, considerata la gravissima situazione economica del martoriato Paese asiatico. Si teme un collasso che potrebbe stravolgere i piani di stabilizzazione, già messi a dura prova dai barbari metodi dei talebani. Il dipartimento del Tesoro di Washington sostiene che le nuove misure garantiranno alle organizzazioni umanitarie americane e internazionali, maggiore libertà di operare in Afghanistan consentendo al contempo agli Usa di mantenere pressioni economiche sui talebani al governo.
“Gli Stati Uniti sono il più grande fornitore di assistenza umanitaria in Afghanistan”, ha affermato Wally Adeyemo, vice segretario del Tesoro. “Ci impegniamo a sostenere il popolo afghano, motivo per cui il Tesoro sta adottando queste misure aggiuntive per facilitare l’assistenza”. Analisti, diplomatici e cooperanti restano però piuttosto scettici, dubitando che il provvedimento statunitense sia davvero sufficiente a migliorare lo stato delle cose. Un funzionario delle Nazioni Unite ha parlato di “livelli scioccanti di bisogno e sofferenza” in Afghanistan. D’altronde le pesanti sanzioni internazionali imposte a Kabul, stanno mettendo a durissima prova la tenuta del Paese. Tra banche paralizzate, prezzi dei prodotti alle stelle e carenza di liquidità, l’Afghanistan rischia di sprofondare.
Eugenio Palazzini