Roma, 16 ago – I talebani hanno ripreso il controllo dell’Afghanistan e ora milioni di profughi cercheranno di raggiungere l’Europa, divisa (tanto per cambiare) sull’accoglienza. Ma l’arrivo degli afghani in fuga dai talebani sarà un’emergenza tale che la Commissione Ue dovrà per forza prendere una posizione. Anche se fino all’altro giorno ci sono stati Paesi che hanno spinto per rimpatriare immigrati e richiedenti asilo provenienti dall’Afghanistan ora il quadro è rapidamente e drammaticamente cambiato. Intanto l’Italia si prepara per l’accoglienza dei profughi che arriveranno dalla rotta dei Balcani. Insomma, il ritiro delle truppe Usa oltre ad aver consegnato il Paese ai talebani “regalerà” milioni di profughi all’Europa.
Profughi dall’Afghanistan, Europa divisa sull’accoglienza
Per adesso, i Paesi Ue procedono in ordine sparso. L’Austria per esempio non vuole sentire ragioni. Il ministro dell’Interno austriaco, Karl Nehammer, chiarisce: “Chi ha bisogno di protezione deve riceverla il più vicino possibile al proprio Paese di origine“. Il ministro spiega che “un divieto generale di espulsione è un fattore di attrazione per l’immigrazione illegale e alimenta solo l’attività dei contrabbandieri e della criminalità organizzata”. Il quotidiano austriaco Osterreich ha pubblicato un sondaggio di opinione secondo il quale fino al 90 per cento degli intervistati sostiene la linea del governo sulle espulsioni.
Ma nei giorni scorsi anche altri Paesi Ue hanno insistito sul loro diritto di espellere con la forza i richiedenti asilo afghani respinti. Anche se tre di questi Stati membri – Danimarca, Germania e Olanda – hanno poi cambiato posizione al riguardo, bloccando i rimpatri. La cancelliera tedesca Angela Merkel fa di più e dice che ora “bisogna concentrarsi sui soccorsi”.
Albania pronta ad accogliere gli afghani, come richiesto dagli Usa
Sul fronte opposto si schiera invece l’Albania, dove 30 anni fa ci fu una fuga di massa verso le coste italiane. Il premier Edi Rama ha dato la sua disponibilità ad accogliere alcune centinaia di rifugiati afghani. Questo “perché si sono schierati con la Nato e hanno aiutato i nostri soldati nella loro missione di pace e ora rischiano di essere massacrati come animali dai talebani”. Rama fa sapere di aver accolto una richiesta avanzata da Washington perché “siamo alleati di lunga data degli Stati Uniti, non solo quando ne abbiamo bisogno per i nostri problemi”. Altri governi europei, tra cui quello italiano, hanno garantito l’espatrio non solo dei connazionali ma anche dei cittadini afghani che negli ultimi 20 anni hanno collaborato con loro.
Parlamento oggi fissa data audizione di Di Maio e Guerini su posizione italiana
A tal proposito, il Parlamento torna oggi a lavorare per qualche ora nonostante la chiusura estiva. Obiettivo: fissare la data dell’audizione dei ministri di Esteri e Difesa Luigi Di Maio e Lorenzo Guerini sulla posizione italiana rispetto al ritorno al potere dei talebani in Afghanistan. Il presidente della commissione Esteri della Camera Piero Fassino riunisce oggi l’ufficio di presidenza per decidere la data.
Lamorgese: “Accelerazione delle attività di accoglienza”
Dal canto suo, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese assicura che “non c’è dubbio che ci sarà una accelerazione delle attività di accoglienza” dei profughi afghani in arrivo dai Balcani. “Siamo per questo motivo in contatto con il ministero degli Esteri e delle Difesa per dare il massimo ognuno per le proprie competenze – prosegue la Lamorgese -. Ne abbiamo già accolti 128 e altri erano già in programma entro il 30 agosto. Ci sarà un ulteriore flusso di migranti afghani che arrivano dalla rotta balcanica ma anche via mare. So che Unhcr ha dato una quantificazione dei flussi dei prossimi mesi che potrebbero farci preoccupare tenendo conto anche del rischio terrorismo. Noi stiamo monitorando e su questo abbiamo la garanzia da parte di tutte le forze che opereranno al meglio”. Staremo a vedere.
Adolfo Spezzaferro
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[…] al G7 sulla crisi afghana l’Europa dunque arriverà divisa. Ma per il commissario Ue all’Economia, “la Ue deve lavorare sull’accoglienza e sulle quote […]
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