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L’affondo di Francia e Germania: “Le regole Ue vanno superate”

by Eugenio Palazzini
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Parigi, 19 feb – Il patto bilaterale siglato tra Francia e Germania ad Aquisgrana palesava la volontà delle due potenze europee di superare i paletti dell’Unione europea, aggirandoli e puntando candidamente a suggellare equilibri sin qui soltanto impliciti. I malumori di Bruxelles, di conseguenza, erano prevedibili. Peccato che a Berlino, ma soprattutto a Parigi, siano piuttosto sordi ai blandi richiami di qualche burocrate. “L’Europa deve rimanere un grande continente industriale”, ha dichiarato il ministro francese dell’Economia e delle Finanze Bruno Le Maire durante una dichiarazione alla stampa nella capitale tedesca.

La presentazione del Manifesto franco-tedesco di politica industriale europea è stata però un’occasione per ribadire la progressiva autonomia dall’Ue che Francia e Germania stanno evidentemente mostrando. Secondo Le Maire, infatti, l’Europa “rimarrà un continente industriale se saremo capaci di riunire le nostre forze”. Ma, secondo il ministro francese, “è necessario essere capaci di svilupparci, sostenerci e proteggerci” e per farlo serve necessariamente “cambiare le regole europee che oggi sono superate e in questo memorandum facciamo delle proposte per trasformare il diritto della concorrenza europea”.

Autonomia decisionale

Un affondo che giunge in seguito al no dell’Antitust europeo alla fusione nel settore ferroviario Altsom/Siemens. Non a caso anche il ministro dell’Economia tedesco Peter Altamaier si è mostrato del tutto concorde con l’omologo francese. Per comprendere meglio però la direzione che hanno deciso di prendere Francia e Germania, è utile leggere attentamente le parole del ministro Le Maire: “E’ un giorno importante – ha dichiarato – perché dopo mesi di lavoro ci siamo accordati sulla definizione di una strategia industriale per l’Europa, che verrà proposta ai nostri partner”. Non c’è dunque la volontà di coinvolgimento degli altri Paesi Ue nelle decisioni strategiche da prendere, Parigi e Berlino sono anzi più che mai decisi a mettere sul piatto le loro idee di sviluppo. Gli altri membri dovrebbero semplicemente accettarle.

Eugenio Palazzini

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