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Soldato fu decapitato da estremista islamico: Londra cancella il memoriale

by La Redazione
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Roma, 1 feb – A Londra, da diverse settimane, sta facendo discutere il provvedimento del “Council of Greenwich” in merito alla rimozione del memoriale in ricordo del brutale assassinio del soldato inglese Lee Rigby. Per chi non conoscesse la vicenda, Lee Rigby, originario di Manchester, prestò servizio al secondo battaglione del Royal Regiment of Fusiliers, con il quale partecipò a missioni in Afghanistan, Germania e Cipro, fino a quando, il 22 maggio del 2013, alla giovane età di venticinque anni, venne decapitato per mano di due terroristi islamici nel quartiere supermultietnico di Woolwich, periferia del Sud Est di Londra, lasciando una moglie e un figlio di due anni.
L’evento ebbe risonanza a livello mondiale sconvolgendo tutta l’isola britannica, e dopo l’arresto dei due assassini, Michael Adebowale e Michael Adebolajo, venne spontanemente posizionato nella strada dell’assassinio, come usanza vuole in seguito a questi tragici eventi, un memoriale non ufficiale, dove i cittadini Inglesi portavano periodicamente bandiere, striscioni e fiori per mantenere vivo il ricordo del martirio di questo giovane soldato. Tornando alla polemica che divide i residenti del quartiere, ma che ormai ha assunto una portata di livello nazionale, la scelta di rimuovere il memoriale dalla strada è stata giustificata dall’istituzione sostenendo che, essendoci una scuola a pochi metri, il memoriale potrebbe urtare la sensibilità dei bambini che passano per la via ogni giorno.
Quello che però viene volutamente omesso è che il quartiere di Woolwich è, come quasi tutto l’East London, una zona a maggioranza islamica e nonostante la ferma condanna dell’Organizzazione della Cooperazione Islamica avvenuta subito dopo l’omicidio, questa non ha ultimamente rilasciato nessuna dichiarazione riguardo la rimozione del memoriale, probabilmente per non indispettirsi la comunità islamica locale che usa il pretesto dei bambini (totalmente indifferenti al problema) per fare pressione sul Council. Dopo la rimozione non si sono fatte attendere le reazioni di diversi movimenti nazionalisti, come la Fotball Lads Alliance (F.L.A), l’English Defence League (E.D.L), accusati di aver minacciato tramite social il Council, ma che nei fatti hanno giustamente espresso sdegno e vergogna per la decisione di non mettere nemmeno una placca in ricordo di Lee, nella strada dell’omicidio, dichiarando: “Loro [il consiglio di Greenwich] si rifiutano di mettere una targa sul luogo dell’omicidio di Lee Rigby perché vogliono spazzarlo sotto il tappeto. Vogliono che le persone dimentichino. Noi non lo dimenticheremo mai“, e in seguito riposizionando bandiere, striscioni e fiori nel luogo del memoriale.
A tale azione simbolica il consiglio di Greenwich ha replicato: “Comprendiamo che la gente voglia rendere loro omaggio, così il Royal Greenwich ha creato due memoriali ufficiali per onorare non solo Lee, ma tutti coloro che hanno servito o vissuto nel Royal Borough e hanno sacrificato le loro vite per il nostro paese dal 1945”. Tuttavia il fatto di costruire memoriali che fanno riferimento a un numero più vasto di caduti, non specificando il contesto storico e la matrice ideologica o religiosa degli omicidi, sembra più un tentativo di generalizzare e non dare fastidio alla comunità islamica, soprattutto se questi vengono posizionati in punti ben lontani dalla strada dove avvenne quell’assassinio, e che per molti ha assunto un valore simbolico della brutalità del terrorismo islamico.
Il dibattito non sembra quindi concluso, e i vari movimenti sopracitati non sembrano gettare la spugna, guardando quell’assassinio come un episodio cruciale nella storia di Londra, il cui ricordo deve mantenere viva la memoria degli eroi uccisi vigliaccamente dall’odio dell’estremismo islamico, e la maglietta che Lee Rigby indossava il giorno in cui è stato decapitato con su la scritta “Help Heroes” sembra tutt’altro che una coincidenza.
Francesco Susinno

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blackwater 1 Febbraio 2018 - 10:26

leggevo che il nome più frequentemente usato a Londra per i nuovi nati risulta essere “MUHAMMED” (!).
mi domandavo quindi, se i famosi bambini a cui non urtare la sensibilità con un paio di rose, fossero appunto tanti piccoli Muhammed anzichè Oliver,Johnny e Jack.
inutile dire che quella città è persa per sempre,e pensare che era sorta come la Romana LONDINIUM.

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mario 1 Febbraio 2018 - 4:40

inglesi coglioni come gli svedesi e purtroppo noi ………………

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cenzino 2 Febbraio 2018 - 3:00

E’ evidente che Londra e la GB siano state vendute ai ricchi arabi. Queste sono le naturali conseguenze.

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