Mosca, 27 mag – Lo stato maggiore russo ha oggi affermato che Il gruppo terroristico Al-Nusra in Siria sta ricevendo quotidianamente spedizioni di armi attraverso il confine con la Turchia. Questo ramo di Al Qaeda sta sfruttando la tregua tra le forze governative e i ribelli moderati per riorganizzarsi e rinnovare le ostilità.
Il tenente generale Sergey Rudskoy ha aggiunto: “Al-Nusra rimane un importante fattore di destabilizzazione in Siria. Damasco viene continuamente bombardata dal Ghouta orientale. Ci sono stati numerosi tentativi di catturare una centrale elettrica nei pressi di Homs e di bloccare la strada che collega Aleppo e Damasco. Il flusso di camion che trasportano armi e munizioni dalla Turchia continua, con segnalazioni giornaliere presso i valichi di frontiera”. Rudskoy considera attualmente il gruppo terroristico, che opera ad Aleppo e nella provincia di Idlib, il più grande ostacolo per il processo di cessate il fuoco nei territori al nord della Siria. Al-Nusra ha infatti beneficiato della tregua perché alcuni dei territori sotto il suo controllo fanno parte di quelli che sono stati identificati come di competenza delle cosiddette “forze ribelli moderate” e che sono esclusi dagli attacchi aerei russi.
Il generale russo ha sottolineato come in alcune zone Al-Nusra è riuscita a prendere piede: tre villaggi sono stati catturati dai terroristi negli ultimi giorni, mentre pesanti combattimenti continuano nella parte settentrionale della città di Aleppo. Ha inoltre ribadito che la pressione esercitata dalla Russia sui gruppi armati in Siria continua a dare i suoi frutti: negli ultimi giorni 17 gruppi armati, molti dei quali avevano giurato fedeltà ad Al-Nusra, hanno accettato di aderire alla tregua. Mosca vorrebbe intensificare i raid aerei sulle posizioni di Al-Nusra, ma è costretta ad attendere a causa dei labili e controversi confini e differenze tra il gruppo estremista e “ribelli”, che presumibilmente, secondo quando sancito sulla carta delle trattative internazionali, sostengono la tregua. La Russia ha chiesto agli Stati Uniti che si possa stabilire una chiara distinzione tra territori in mano all’opposizione “moderata” e quelli dei terroristi. Ma esiste davvero questa differenza? Come affermato dallo stesso generale russo, alcuni gruppi islamici marginali come Ahrar Al-Sham e Jaysh al-Islam non sono veramente impegnati nel processo di pace ma continuano a commettere numerose atrocità. Mosca vorrebbe riconoscerli come terroristi e, di conseguenza, come obiettivi legittimi per attacchi aerei. Gli Stati Uniti si oppongono, dicendo che entrambi i gruppi hanno l’appoggio dell’Arabia Saudita e sono rappresentati ai colloqui di pace delle Nazioni Unite, come se questo fosse garanzia di santità.
Mentre le dispute ai tavoli internazionali delle grandi potenze continuano senza sosta, la guerra in Siria si protrae e l’esercito arabo siriano del legittimo presidente Bashar al Assad è l’unico a garantire concretamente al suo popolo la lotta contro il terrorismo, di qualsiasi genere esso sia.
Ada Oppedisano