Roma, 16 mag – Debito pubblico mai così alto e, allo stesso tempo, persino quasi il 25% più basso. Una contraddizione? Una provocazione, in realtà. Desumibile dai numeri dell’ultimo bollettino di finanza pubblica pubblicato da Banca d’Italia.
Nel marzo di quest’anno, il debito pubblico italiano ha toccato una nuova vetta. L’indebitamento delle amministrazioni ammonta infatti a 2.650,9 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 2643,9 del mese precedente. Considerare il debito pubblico in valore assoluto ha però poco senso. Si tratta di un dato troppo grezzo che, infatti, solitamente si associa al Prodotto interno lordo. Da cui il celebre rapporto debito/Pil. Il quale è necessariamente – stante il -0,4% registrato dal denominatore nel primo trimestre del 2021 – in aumento rispetto al 155,8% segnato a fine 2020.
Il “vero” debito pubblico italiano? E’ al 121% del Pil
Ma è proprio così? I numeri non sembrano mentire. A volerli guardare meglio, però, uno spunto di riflessione nasce. E riguarda l’ammontare di debito pubblico detenuto da Banca d’Italia, su mandato della Bce nell’ambito delle varie misure di politica monetaria – Quantitative easing prima e Pepp dopo. Così, se il debito è in aumento, si incrementa anche la quota in “portafogli” a via Nazionale. Anch’essa mai così alta: Palazzo Koch detiene qualcosa come il 22,2% del debito delle amministrazioni pubbliche.
Banca d’Italia, però, non è uno speculatore. Né, tanto meno, un risparmiatore. Non persegue insomma un reddito dalla detenzione di quei titoli. L’esatto contrario: nel 2020 ha staccato qualcosa come 6 miliardi di dividendi allo Stato, frutto proprio delle operazioni di gestione sul debito pubblico. I cui interessi, come si dice in gergo, sono stati “retrocessi” al ministero dell’Economia. Una mano dà, l’altra riprende. Risultato: quella quota debito è come se fosse sterilizzata. Volendo estremizzare il concetto: è come se non esistesse, rappresentando nient’altro che una partita di giro.
Leggi anche – Cancellare il debito si può? Sì: ma è una scelta politica, non tecnica
Da qui la provocazione di cui si diceva all’inizio: il debito pubblico italiano è veramente al 155,8% (e oltre) del Pil? Nominalmente (e statisticamente) la risposta è sì. Nei fatti, tuttavia, all’ammontare bisognerebbe tra un quarto e un quinto (quel 22,2%). Il totale farebbe così poco più del 121%. Non suona un tantino diverso?
Filippo Burla
3 comments
come ho già detto dovunque a chiunque sappia ascoltare…
è ora di riportare TOTALMENTE il nostro debito pubblico sotto il nostro controllo.
COME?
semplice….
emettendo minibot a sola circolazione interna e scadenza annuale o biennale,e tasso di interesse al 2%.
qualcosa che venga emesso dallo stato come quota di pagamento di imprese,stipendi della pubblica amministrazione,pensioni ecc
e pur non essendo a tutti gli effetti una moneta a corso legale ma un titolo di debito minimo (diciamo un taglio da cento o duecento euro massimo,con scadenza ad un anno o due)
e pagando un interesse netto alla scadenza,
SENZA commissioni bancarie:viene emesso dallo stato nei modi citati sopra….e ritirato dallo stesso
in pagamento di tasse per esempio,
(e lasciandoli in libera circolazione come è stato fatto con i miniassegni bancari,una quarantina di anni fa)
si otterrebbero alcune cose importanti,immediatamente
e a costo zero:
– con le risorse liberate dalla quota in minibot,possiamo pagare a scadenza il debito pubblico che ancora abbiamo all’estero,riportandolo sotto il nostro controllo.
– gli interessi maturati con i minibot emessi finiscono nelle tasche dei piccoli risparmiatori italiani….
quindi vengono o spesi in italia,o investiti qui o risparmiati:in tutti e tre i casi producono ricchezza qui per NOI anzichè per arricchire qualche investitore o stato estero:ricchezza
che poi viene reincamerata dal nostro stato attraverso le tasse,l’anno successivo:ergo si trasforma un debito pubblico estero che drena ricchezza dal nostro paese e la porta all’estero,in un debito pubblico interno che porta ricchezza ai nostri cittadini e si risolve in una partita di giro a somma zero per lo stato.
la quota di debito pubblico NON cambia,ma restando la ricchezza sul territorio NON si impoverisce il nostro paese.
– si toglie il cappio dello spread dal nostro collo,perchè dopo tutto il nostro debito pubblico sarà detenuto dallo stato,dalle banche italiane e dai cittadini risparmiatori o investitori…
e nessuno di questi ha interesse a segare il ramo su cui è seduto (vedi giappone,debito pubblico totalmente interno….più del doppio del nostro e situazione economica centomila volte migliore,perchè NESSUNO ci specula sopra)
– togliendo il cappio dello spread il nostro stato potrà ricominciare a fare il suo lavoro,che è governare:
e non dare la zampa alla troika o leccare il sedere alla germania…
e dulcis in fundo,in crisi come questa NON avrebbe avuto bisogno di aspettare l’elemosina altrui,
potevamo fare come hanno fatto l’inghilterra,l’america o l’australia:
aiutare DAVVERO le imprese e i cittadini in difficoltà,anziche portarne al fallimento decine di migliaia e ridurre alla disperazione centinaia di migliaia di italiani.
per non parlare di infrastrutture e territorio….che sono decenni che è lasciato ai cani per mancanza di risorse da investire:
e mancano ESATTAMENTE perchè lo stato italiano paga quasi metà degli interessi del debito pubblico italiano,all’estero:
(circa il 45% al momento….cioè pagheremo quest’anno quasi TRENTA miliardi di interessi
che uscitanno dalla nostre tasse e finiranno in tasche straniere,ad arricchire ALTRI impoverendo noi)
basta guardare queste stime,
ricavate da valutazioni della Mazziero ricerche economiche:
———-
Sommario delle stime Mazziero Research
Debito Pubblico
La stima a giugno 2021
Compreso tra 2.640 e 2.682 miliardi
Intervallo confidenza al 95%
Dato ufficiale verrà pubblicato il 16 agosto 2021
Variazione PIL
Stima PIL 1° trimestre 2021: +0,3% (tra -1 e +2%)
Stima PIL 2° trimestre 2021: +1,8% (tra +1 e +4%)
Stima PIL 3° trimestre 2021: +2,4% (tra +1 e +4%)
Stima PIL 4° trimestre 2021: -2,1% (tra -3 e +1%)
Stima PIL 2021: +4,7% (tra +4 e +6%)
Spesa per Interessi
Stima Mazziero Research spesa lorda a fine 2021: 64,6 miliardi.
Stima Mazziero Research spesa netta a fine 2021: 55,9 miliardi.
Nota esplicativa: Per spesa per interessi lorda si intende l’esborso per interessi come risultante dal conto di cassa della Ragioneria Generale; per spesa per interessi netta si intende il conguaglio tra interessi attivi e passivi e riportato nelle statistiche ufficiali dell’Istat.
———–
come si vede da queste stime per l’anno 2021,si tratta di UN FIUME di miliardi di euro…
che sarebbero MOLTO meglio impiegati se fossero,spesi,investiti,risparmiati….
IN italia.
per intenderci,dal 1980 ad oggi (anno in cui il problema del debito pubblico è esploso)
l’italia ha pagato in interessi sul debito….
qualcosa come 4000 miliardi di euro.
se metà di questi sono finiti all’estero,
vuol dire che IL NOSTRO PAESE…e noi come cittadini,
abbiamo perso 2000 MILIARDI DI EURO,di ricchezza che abbiamo prodotto…e di cui NON usufruiamo.
—-
se tutta quella ricchezza cumulata…e gli investimenti da essa prodotti fossero rimasti in casa,probabilmente ora saremmo meglio della stessa germania.
CHE COSA ASPETTIAMO,A SVEGLIARCI?
Complimenti per la buona volontà, per il riferimento al Giappone… però punterei di più a tornare alle capre, alla terra, alla materia prima nostra o loro (incapaci di gestirla), piuttosto di raschiare i fondi dei barili dove c’è tanta concorrenza.
@fabio crociato:
non ci si può basare solo su turismo e agricoltura:
sono importantissime,e non sono certo io a negarlo….
ma la tranquillità economica
(e anche sociale) NON può prescindere anche da una forte base industriale:
il terziario e il primario da soli non possono fornire tutta l’occupazione necessaria al paese,
e basta vedere questa ultima crisi per rendersi conto che non è una buona idea dipendere troppo da paesi esteri.
per questo oltre a quanto detto sopra riguardo il debito pubblico,
c’è ANCHE un’altra cosa che reputo INDISPENSABILE:
la creazione di un fondo sovrano ITALIANO che con le risorse della cassa depositi e prestiti…
e magari anche con avanzi primari di tasse,se momentaneamente inutilizzati (tipo certe somme importanti tenute a bilancio per decine di anni,in attesa di fare qualche riforma o di qualche legge che consentano di utilizzarle)
compri sul mercato OGNI azienda strategica o meno che FUNZIONI BENE E CHE RENDA,quando è in odore di cessione….in modo da impedirne la
vendita e delocalizzazione,salvaguardare l’occupazione nel nostro paese
ed impedire che ricchezza,marchi famosi in tutto il mondo e know-how insostituibili spariscano all’estero.
in sostanza si tratta di rifondare qualcosa di simile all’IRI,però non interamente in mano allo stato:questo per evitare i problemi di scarsa competitività che aveva l’iri,
nonnchè probabili veti in sede europea,che non vede di buon occhio aiuti di stato alle aziende.
e per far si che questo fondo sovrano sia realmente un vantaggio per il paese,
deve essere una SPA a rendimento….cioè che emetta dividendi regolari tutti gli anni ai suoi azionisti,
di cui la parte di controllo va RISERVATA ALLO STATO ITALIANO,tramite la golden share…
(direi minimo il 30%…ma il 51% sarebbe meglio)
e il resto delle azioni cedute a larghissima diluizione ai SOLI cittadini italiani ed enti italiani,
con il limite massimo di 1 milionesimo del capitale per singola persona o ente.
così eviteremo che il lavoro e la ricchezza italiana…spariscano all’estero,
e dall’altra premiamo i risparmiatori e i cittadini italiani con una rendita azionaria sicura,perchè agganciata
ad aziende strategiche che funzionano,producono lavoro e rendono soldi ANCHE durante le crisi,
e che per tale motivo anche se quotate saranno quasi esenti da speculazioni finanziarie,perchè NON accumulabili in mani estere…
nè scalabili in nessuna maniera.
e non mi si venga a dire che non si può fare,eh?
perchè quando vogliono fare qualche porcheria (anche chiaramente incostituzionale,tipo le leggi contro i reati di opinione,il codice rosso,l’inversione dell’onere della prova e simili)
una scappatoia LA TROVANO SEMPRE.