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SvendItalia: al via la privatizzazione di Enav

by Filippo Burla
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enavRoma, 12 lug – E’ partita in questi giorni, per concludersi verso fine mese, l’offerta pubblica di vendita con la quale il ministero dell’Economia collocherà in borsa Enav, la società che gestisce il traffico aereo in Italia. Lo sbarco in borsa è previsto il 26 luglio quando si conoscerà anche il prezzo finale delle azioni, ad un valore compreso fra i 2.9 e i 3.5 euro. L’offerta iniziale è del 42.5% di Enav, ma la percentuale ceduta dovrebbe salire oltre, fino anche al 46.5%, lasciando così allo Stato la maggioranza – il 53.5% circa – del capitale, coerentemente con il decreto (datato 2014) che prevedeva il mantenimento di almeno il 51% in mano pubblica.

La quotazione si inserisce all’interno del piano di privatizzazioni varato dai governi – dal Monti in avanti – come strategia per tentare di aggredire il debito pubblico, che si stima nel 2016 raggiungerà il 132.9% del Pil, sopra quota 2200 miliardi. La cessione di Enav segue quelle di Fincantieri e Poste Italiane e precede il “pezzo forte” di Trenitalia, la cui cessione era prevista inizialmente per l’inizio di quest’anno ma che slitterà al 2017. L’incasso che l’esecutivo si attende oscilla fra 730 e 880 milioni di euro: non più dello 0.004% del debito pubblico, abbastanza per far sorgere più di qualche dubbio sull’effettiva convenienza dell’operazione. Tanto più che la società dei controllori di volo presenta da anni bilanci in attivo, con l’utile che nel 2015 ha superato i 66 milioni di euro, in crescita dai 40 del 2014 e dai 50 dell’anno precedente. Se davvero Enav verrà valutata dal mercato attorno ad 1.75 miliardi, lo Stato rinuncia ad un rendimento che sfiora il 4% per “pagare” un qualcosa – il debito pubblico – che costa (stando alle ultime emissioni) meno del 3%: come già osservato per la cessione della seconda tranche di Poste, quell’1% (e più) di differenza è ciò che il governo accetta come perdita netta pur di avere un incasso immediato.

Filippo Burla

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Pino Rossi 13 Luglio 2016 - 12:34

Tanto mica sono beni strategici, telecomunicazioni, traffico aereo, poste, autostrade… che ce frega 🙂 privatizziamo yahoo!!!

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