Parigi, 8 apr – L’Eliseo continua la sua scalata su Renault. Ieri il Tesoro francese ha acquistato 9,6 milioni di azioni a dato mandato di acquistare ulteriori 4,4 milioni di azioni per un totale pari al 4,73% del capitale. Il costo di questa operazione si aggira tra gli 814 milioni e 1,23 miliardi di euro.
Sale così al 19,73% la partecipazione statale all’interno della celebre casa automobilistica francese. Le mire stataliste non si fermano qui. Il 30 di aprile è in programma l’assemblea e in vista di questa data il governo si è già impegnato per far valere la legge che regola il voto doppio per gli azionisti di lunga data rigettando aprioristicamente qualsiasi mozione contraria degli altri soci. Si punta a far valere il peso di quel 19,73% di azioni che lo Stato francese detiene e che stando alle intenzioni intende vendere, almeno quelle di nuova acquisizione, non prima di averne difeso il valore.
Con l’introduzione della legge Florance approvata nel 2014 le azioni di società quotate in Borsa che sono state detenute per più di due anni acquisiscono automaticamente diritto di voto doppio a meno che gli azionisti votano specificamente contro. Lo Stato francese ha già effettuato operazioni simili per avere diritti di voto doppi in EDF e GDF Suez.
“Questa operazione si adatta perfettamente alla nuova dottrina di partecipazioni statali, che è quella di una gestione attiva del portafoglio”, ha detto in una nota il giovane ministro dell’Industria Emmanuel Macron che rimarca come lo scopo dell’operazione è di proteggere il peso dello Stato nella governance della società e di difendere i propri interessi a lungo termine.
Resta ancora da capire perchè queste operazioni di acquisizione vengano tollerate se fatte dai francesi mentre se fatte da noi italiani si allarmano tutte le istituzioni europee accusandoci di aver violato la disciplina europea per gli aiuti di Stato.
Giuseppe Maneggio