Roma, 13 feb – Nell’ultimo periodo, le principali testate italiane hanno riportato le cronache del Qatargate, lo scandalo scoppiato a Bruxelles sulle mazzette che il Qatar avrebbe elargito ad Antonio Panzeri, Andrea Cozzolino ed Eva Kaili per spingere politiche a favore dello Stato del Medio Oriente. Decisamente sottovalutata è stata un’altra vicenda che riguarda quel fiume ininterrotto di soldi che da George Soros è arrivato ad associazioni, organizzazioni e politici italiani negli ultimi 15 anni. Quei fondi hanno un obiettivo dichiarato dallo stesso speculatore, ovvero perpetrare la sua agenda politica in Italia: immigrazione di massa, ideologia gender, femminismo tossico, legalizzazione delle droghe. In un Paese come l’Italia dove le lobby hanno assunto un potere sempre maggiore, i finanziamenti dello speculatore possono rappresentare una sorta di Sorosgate, soprattutto quando questi soldi finiscono nella disponibilità di esponenti politici. Nel solo 2020, la fondazione dello speculatore, la Open Society Foundations, ha investito in Italia 1,8 milioni di dollari, 8,5 milioni di dollari nel biennio 2017-2018. “Piegare l’arco della storia nella giusta direzione”, affermava Soros in un’intervista al New York Times. Infatti, è l’eminenza grigia che ha foraggiato ogni Primavera Araba e ogni Rivoluzione Colorata.
I finanziamenti dello speculatore ai politici italiani
“Dal 1994, Soros ci aiuta e lo rivendico”, così nel 2017 Emma Bonino raccontava con orgoglio dei finanziamenti ricevuti dallo speculatore, soldi ricavati dalle speculazioni lacrime e sangue fatte in Italia, nel Regno Unito e nei Paesi più poveri del sud-est asiatico. “Più una situazione si aggrava, meno ci vuole a rovesciarla, e più grande è il lato positivo”, era il motto di George Soros. Ricordiamo che, per anni, la Bonino era tra i membri del board della Open Society Foundations.
Nello stesso anno, in cui la verità su immigrazione e Ong stava venendo a galla, lo speculatore versò ai Radicali italiani quasi 300mila dollari con il giustificativo: “Promuovere una riforma globale della legge italiana sull’immigrazione attraverso un’iniziativa dei cittadini, che mira a fornire sollievo agli immigrati e migliorare il loro benessere sociale generale”. Curiosamente, sempre nel 2017, Soros veniva accolto dall’allora premier Paolo Gentiloni a Palazzo Chigi. Non si è mai saputo il contenuto della discussione.
All’inizio del 2019, anno delle elezioni europee, George Soros ha donato 200mila euro a Più Europa della Bonino. I finanziamenti dello speculatore sono arrivati anche nel 2022, prima delle elezioni politiche italiani. Secondo Carlo Calenda, l’ammontare si aggirava sul milione e mezzo di euro e l’obiettivo era quello di creare un “listone antifascista”. In seguito alla confessione del leader di Azione, Più Europa ha pubblica un post sui social network in cui si legge: “Rivendichiamo il suo sostegno alle nostre battaglie, che sono comuni con lui, per i diritti umani e civili, per l’antiproibizionismo, per lo Stato di diritto. E lo ringraziamo per quello che fa”.
In un’intervista al Corriere della Sera del 19 gennaio scorso, Benedetto Della Vedova, segretario di Più Europa, ha ammesso di aver ricevuto dallo speculatore Soros 312mila euro, specificando: “Non ci ha mai chiesto nulla. Il suo è un contributo ideale”. La lunga storia d’amore tra Soros e la Bonino non si ferma ai finanziamenti: dopo essere stata la segretaria particolare del sottosegretario alla Giustizia Gennaro Migliore, Costanza Hermanin, ex senior analyst della Open Society Foundations, è stata candidata alle elezioni europee nelle liste di Più Europa nel 2019.
Nel 2014, la fondazione di Soros pubblicò la lista degli “alleati affidabili nel parlamento europeo”, tra questi spiccano Elly Schlein, candidata alla segreteria del Pd, Antonio Panzeri e Andrea Cozzolino, entrambi arrestati per il Qatargate, Roberto Gualtieri, ora sindaco di Roma, e Brando Benifei, ora capodelegazione del Pd al parlamento europeo. Solo quest’ultimo scrisse un commento su Facebook sulla vicenda: “La motivazione per cui sono stato inserito nell’elenco, cioè l’impegno per i diritti umani in Europa e nel vicinato europeo, per me è solo motivo di vanto”.
Curiosa è stata la dichiarazione di Soros, a margine del World Economic Forum del 2022, dove informava la stampa di una lettera inviata a Mario Draghi, elogiando l’allora premier perché “più coraggioso di Scholz sul gas russo”.
Le elargizioni dello speculatore ai Comuni
Lo speculatore ha finanziato direttamente anche alcuni Comuni italiani. Nel 2020, la fondazione di Soros ha donato un milione e 150mila dollari al Comune di Milano del sindaco Beppe Sala per “fornire sostegno alla Cassa mutuo soccorso” per il Covid-19. Sempre nel 2020, un’associazione finanziata da Soros, Cittadini del mondo, aveva organizzato l’evento “Fiabe e racconti di inclusione e amicizia per bambin* e ragazz*”, patrocinato dal Comune di Roma dell’allora sindaco era Virginia Raggi. Due drag queen avrebbero dovuto leggere delle favole gender ai bambini. L’evento poi è saltato a causa delle restrizioni per il virus.
Nel 2018, lo speculatore si è infiltrato a Ventimiglia, diventata meta degli immigrati che vogliono passare il confine con la Francia, donando 83.500 dollari per la “revitalizzazione del parco pubblico di Ventimiglia”, di cui 58.500 dollari elargiti direttamente al Comune all’epoca guidato dal sindaco del Pd Enrico Ioculano. Con una delibera dell’agosto del 2014, il Comune di Lampedusa dell’allora sindaco Giusi Nicolini aderiva ad un “Protocollo d’intesa” con la fondazione di Soros che prevedeva la fornitura di un servizio utile alla realizzazione di progetti e iniziative rivolte allo sviluppo del territorio. Nella delibera del Comune, non era presente l’importo del finanziamento.
Nel 2010, la fondazione di Soros ha finanziato il progetto “Smart dissident” del Comune di Firenze, all’epoca guidato da Matteo Renzi, per la creazione di case rifugio riservate ai blogger perseguitati nei Paesi di origine. Riconosciuto dalla Regione Lazio con una determina del 2019, l’ente museale territoriale Ecomuseo Casilino Ad Duas Lauros, il quale “promuovere un nuovo modello di pianificazione urbana” è finanziato dalla Open Society Foundations. Nel 2018, con il diretto contributo dello speculatore, ha avviato un progetto nelle scuole medie di Roma “contro il nazifascismo”.
Le mani di Soros sulla stampa e sul fact-checking
Uno dei primi progetti di Soros in Italia è stato il finanziamento alla Carta di Roma, associazione da cui è scaturita una carta deontologica recepita dall’Ordine dei giornalisti “per una informazione corretta sui temi dell’immigrazione”. Come in una sorta di dizionario della neolingua, la Carta di Roma prescrive che non si possa, ad esempio, usare il termine “clandestino” in un articolo preferendo “migrante”. Secondo la carta deontologica, bisogna evitare di “etnicizzare le notizie” riguardanti i crimini commessi da stranieri. Lo speculatore finanzia anche il sito di fact-checking sull’immigrazione “Open migration”, diventato la bibbia dei giornalisti di sinistra. Rintracciamo le mani di Soros anche su Poynter, network internazionale di giornalisti che si occupa anche di censurare su Facebook le notizie che, a parer dei suoi esperti, sono false. A Dataninja, tra il 2019 e il 2021, la fondazione di Soros ha commissionato un progetto dell’ammontare di 313mila dollari riguardante “l’alfabetizzazione dei dati per gli studenti italiani” e per “insegnare alle scuole secondarie italiane come individuare e sfatare la disinformazione”. Nel 2021, altri 200mila dollari sono stati concessi alla Fondazione Openpolis “per costruire una piattaforma che visualizza i dati sull’attuazione del Pnrr”. Precedentemente, la Open Society Foundations aveva finanziato altri tre progetti di Openpolis, “È tempo di correggere lo spazzacorrotti”, “Bilanci e donazioni, il grande bluff della trasparenza” e “Soldi alla politica, la sfida della trasparenza”. A The good lobby Italia impegnata nel “rendere più democratica, unita ed equa la società”, lo speculatore ha destinato 155mila dollari tra il 2020 e il 2021. L’Investigative Reporting Project Italy (Irpi), consorzio che si occupa di giornalismo investigativo, ha ricevuto 415mila euro dallo speculare in due anni, nel 2020 e nel 2021. Come evidenzia Panorama, la fondazione di Soros finanzia anche Tele Radio City, cooperativa sociale editrice di sei testate d’area antagonista, tra cui Radio Sherwood, emittente padovana nata per dare voce ad Autonomia Operaia di Toni Negri. Sempre in ambito antagonista, la Open Society Foundations ha elargito al Comitato per il centro sociale, ospitato a Caserta nell’ex Canapificio, 356mila dollari. Alcuni dirigenti sono accusati di truffa aggravata riguardante 7,5 milioni di euro destinati all’accoglienza di immigrati.
“Questione di immagine”, progetto di Redattore Sociale, agenzia giornalistica fondata da don Vinicio Albanesi (presidente della Comunità di Capodarco che si occupa di accoglienza di immigrati), è stato finanziato dalla fondazione dello speculatore. Il progetto aveva l’obiettivo di “avviare una riflessione all’interno del mondo dei media italiani e presso l’opinione pubblica sulla rappresentazione del sociale nel giornalismo, indagando in particolare i meccanismi e le insidie nell’uso delle immagini su tali temi e i relativi rischi di discriminazione di alcune minoranze”. Già precedentemente Soros aveva finanziato “Parlare civile”, un altro progetto di Redattore Sociale che ha prodotto un libro e un sito web con “oltre 200 schede su parole chiave redatte alla luce dell’etimologia, dell’uso corrente, dei dati, di innumerevoli esempi di buono o cattivo uso nella comunicazione, di alternative praticabili” riguardanti l’immigrazione e le minoranze in Italia. Prima di avviare il “Festival internazionale del giornalismo”, Arianna Ciccone è stata tra i fondatori di Diritto di sapere, associazione creata per difendere il diritto umano di accesso all’informazione “grazie al sostegno della Open Society Foundations”. Ogni anno, al festival organizzato a Perugia, sono presenti diversi membri della fondazione di Soros, la quale organizza anche specifici incontri. Infine, per quanto riguarda la stampa, nel board della Open Society Foundations sedeva Federico Fubini, il vicedirettore del Corriere della Sera.
Le associazioni che si occupano di immigrati finanziate da Soros
A proposito di immigrazione, la fondazione di Soros ha finanziato Asgi (Associazione per gli studi giuridici sull’immigrazione), associazione di legali e giuristi che si occupa di ricorsi degli stranieri in tribunale, monitora la situazione dei richiedenti asilo ed elabora testi giuridici sull’immigrazione. Nel 2018, due avvocati dell’Asgi hanno scritto il programma immigrazione del Movimento 5 stelle. In collaborazione con Magistratura Democratica, la corrente di sinistra a cui aderiscono giudici e pm, l’associazione pubblica la rivista “Diritto Immigrazione e Cittadinanza”. Nel solo 2018, l’Asgi ha ricevuto dalla Open Society Foundations 385mila dollari. Lo speculatore ha finanziato anche la Cild (Coalizione italiana per le libertà e i diritti civili), coalizione che riunisce diverse associazioni a loro volta finanziate da Soros, come “A buon diritto” dell’ex senatore dem Luigi Manconi, Lunaria, l’Associazione 21 luglio che si occupa di rom, l’Associazione Luca Coscioni di Marco Cappato, la Cir (Consiglio Italiano per i Rifugiati) di Roberto Zaccaria, ex presidente della Rai ed ex parlamentare dem. Nel 2021, come rivelato da Panorama, lo speculatore ha donato 256mila dollari alla Comunità di Sant’Egidio, fondata da Andrea Ricciardi, ministro della Cooperazione internazionale del governo Monti. La causale del bonifico è stata la “sponsorizzazione comunitaria dei rifugiati”. La Open Society Foundations ha finanziato anche la campagna LasciateCIEntrare, nata per promuovere azioni di testimonianza e pressione politica per chiedere la chiusura dei centri di espulsione e identificazione per immigrati. La fondazione di Soros ha finanziato Cospe Onlus, tra i fondatori della Ong SOS Mediterranee Italia, organizzazione attiva nei trasbordi di immigrati davanti alla Libia. La Open Society Foundations finanzia anche Welcome Refugees Italia, organizzazione che promuove la mobilitazione dei cittadini per favorire l’inclusione sociale dei rifugiati. A Napoli, la fondazione dello speculatore sostiene il progetto Officine Gomitoli della cooperativa Dedalus, nato “per promuovere opportunità sociali e personali per adolescenti e giovani migranti”. La Open Society Foundations finanzia anche Naga, associazione che garantisce “assistenza sanitaria, legale e sociale gratuita a cittadini stranieri irregolari e non, a rom, sinti, richiedenti asilo, rifugiati e vittime della tortura, oltre a portare avanti attività di formazione, documentazione e lobbying sulle istituzioni”. Nel 2021, Naga ha ricevuto quasi 69mila dollari dalla fondazione dello speculatore, 35mila euro nel 2020 e nel 2019.
L’agenda di Soros sull’associazionismo e sulla comunità Lgbt
La fondazione di Soros sostiene l’Arci, potente alfiere dell’associazionismo di sinistra che ora appoggia Elly Schlein alle primarie del Pd. Negli ultimi anni, lo speculatore ha elargito all’Arci 363mila dollari per, ad esempio, “sostenere, sensibilizzare e chiedere conto alle istituzioni della Ue e nazionali in relazione alle politiche e alle pratiche di esternalizzazione attuate nei Paesi di origine e transito della migrazione”. Lo speculatore ha finanziato anche diversi progetti di Arcigay, come la campagna “Lo stesso sì” per spingere la legge sul matrimonio egualitario e sul riconoscimento della genitorialità agli omosessuali, “Ma quale gender” per contrastare il “fenomeno omotransfobico” e l’“Osservatorio politico Lgbti”, una piattaforma “per il monitoraggio e la pressione sulle tematiche Lgbti” rivolte ai partiti e candidati. Alle campagne di Arcigay, dal 2017 al 2019, la fondazione di Soros ha elargito 150mila dollari.
Lo speculatore ha finanziato Antigone, associazione “per i diritti e le garanzie nel sistema penale”. Nel 2014, l’8,6 per cento delle entrate era costituita dai fondi della Open Society Foundations e i seguenti progetti avevano anche coinvolto l’Università Roma Tre. Questa collaborazione aveva prodotto un rapporto riguardante i detenuti stranieri in Italia e avviato un percorso di informazione legale per i detenuti stranieri. La fondazione di Soros ha sostenuto anche Terra! Onlus, associazione che si occupa di ambientalismo e di agricoltura sostenibile.
I finanziamenti dello speculatore ai think tank
Nel 2018, il think tank atlantista Istituto affari italiani, fondato da Altiero Spinelli, presieduto dall’ex commissario europeo Ferdinando Nelli Feroci e diretto dalla prezzemolina tv Nathalie Tocci, ha ricevuto 230mila dollari da Soros “per educare e favorire il dialogo con gli attori politici sui nuovi approcci all’immigrazione e all’asilo”. Nel 2019, l’ex ministro Pd Pier Carlo Padoan è stato nominato vicepresidente, mentre nel comitato direttivo siede il parlamentare Pd Carlo Cottarelli. La fondazione dello speculatore sostiene anche il think tank Osservatorio Balcani e Caucaso Transeuropa, unità operativa del Centro per la cooperazione internazionale che è stato costituito dalla Provincia autonoma di Trento, dal Comune di Trento, dal Comune di Rovereto, dall’Università degli Studi di Trento e dalla Fondazione Opera Campana dei Caduti. In particolare, la Open Society Foundations cofinanzia il progetto Esvei che “si propone di affrontare questioni strutturali che da qualche anno aumentano la vulnerabilità dei processi democratici alle interferenze esterne, prendendo l’Italia come caso di studio”. Ad un think tank internazionale, il Purpose Europe Limited, lo speculatore ha donato un milione di dollari. Nel 2018, ha pubblicato “Attitudes towards national identity, immigration and refugees in Italy”, un rapporto per monitorare l’opinione degli italiani sulla corruzione e sull’immigrazione di massa in seguito alla nomina del governo gialloverde. L’anno precedente, la fondazione di Soros aveva destinato 25mila dollari all’Università di Urbino Carlo Bo per il progetto riguardante la “mappatura dell’informazione politica sui media italiani in vista delle elezioni politiche del 2018“. Sempre nel 2017, altri 25mila dollari sono invece stati concessi dallo speculatore al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Perugia per un workshop dedicato ai social media e alla comunicazione politica. La fondazione di Soros ha finanziato specifici progetti della Fondazione Leone Moressa come, nel 2016, “Il valore dell’immigrazione, conoscere il contributo economico dell’immigrazione per combattere stereotipi impropri”.
Schema riassuntivo
Francesca Totolo
3 comments
Lucifero, Belzebù, e George
Delirio d’onnipotenza di uno che crede quasi di essere Dio perché ha i soldi, per fortuna che ogni tanto trova pane per i suoi denti come Orban, ma meglio ancora Putin. Perché diciamolo; la sua soddisfazione massima sarebbe: poter esportare queste sue idee perverse anche in Russia.
sta provando di esportare le sue idee in Russia attraverso il suo prestanome Zmerdensky e i nostri governanti (incluso la Meloni in prima linea) a cooperare con i nostri soldi