San Donato Milanese, 16 set – Era il luglio dell’anno scorso quando Gazprom si trovò costretta dai contrasti politici tra Russia e Usa/Ue a far saltare il tavolo per il South Stream, il gasdotto che avrebbe dovuto collegare la Russia al sud Europa aggirando l’Ucraina, facendo perdere a Saipem una commessa miliardaria (e dovendo pagare una penale non indifferente). La Russia quindi puntò tutto sul Turkish Stream che corse il rischio di essere affondato in occasione dell’abbattimento del cacciabombardiere russo lo scorso ottobre e che ora, complice il nuovo avvicinamento tra Ankara e Mosca post tentato golpe, sembra procedere a gonfie vele verso la sua messa in opera: secondo quanto si legge in un comunicato ufficiale di Gazprom la società russa ha ricevuto il primo permesso dalle autorità turche per procedere alla costruzione della sezione offshore del gasdotto Turkish Stream. Il progetto del nuovo gasdotto non è molto dissimile da quello di South Stream essendo identico per quasi i due terzi, per questo secondo gli analisti di Equita, Saipem sarebbe la “naturale candidata all’eventuale commessa” tuttavia solo la sezione di competenza turca (circa 15,7bcm di gas su un totale di 63bcm) non richiede l’approvazione dell’Ue, cosa che potrebbe essere un ostacolo per la società di San Donato Milanese qualora si ripresentassero gli stessi problemi politici che fecero saltare il South Stream.
Quello che fa ben sperare gli analisti è anche il fatto che Saipem abbia presentato lo scorso novembre domanda di arbitrato nei confronti di South Stream Transport BV (Gazprom) per un ammontare di 759,9 milioni di euro a titolo di corrispettivo per effetto sia della sospensione dei lavori sia della successiva rescissione del contratto South Stream, quindi ci sarebbe la seria possibilità di raggiungere un accordo stragiudziale con Gazprom sfruttando la possibilità data dal Turkish Stream. Il contratto potrebbe avere un valore di oltre 1 miliardo di euro risollevando Saipem dalla crisi delle operazioni offshore data dal basso prezzo del petrolio, ma qualcuno ritiene che il valore possa arrivare anche a 2 miliardi di euro; e con un margine operativo netto del 15% il Turkish Stream potrebbe portare a Saipem un contributo nell’ordine di 300 milioni di euro nei prossimi due/tre anni, come riporta “Milano Finanza”. Gazprom attende ora il via libera dalle autorità entro ottobre così da procedere con l’inizio dei lavori nel 2017 e completare l’opera entro il 2019. Nel frattempo speriamo che gli analisti di Equita non vengano smentiti dal decorso dei rapporti Russia – Usa/Ue e che si possa giungere al termine delle masochistiche sanzioni verso Mosca.
Paolo Mauri