Milano, 1 dic – La Roberto Cavalli Spa finisce nelle mani del miliardario di Dubai Hussain Sajwani. La notizia era nell’aria da qualche mese ma ora è ufficiale. L’acquisizione del brand toscano è stata completata il 28 novembre scorso. La società Vision Investments (del presidente di Damac Hussain Sajwani) con sede negli Emirati Arabi Uniti è risultata il miglior offerente tra le varie società che si stavano contendendo il brand di moda. L’imprenditore fiorentino era da tempo a caccia di un’acquirente internazionale. E, finalmente, il suo desiderio è stato realizzato.
I dettagli dell’operazione
La Roberto Cavalli spa viveva già da alcuni anni una situazione difficile dal punto di vista finanziario. Il successo del marchio non si traduce sempre in un aumento del fatturato. Quando la crisi si fa sentire la finanza si avvicina alle imprese con la stessa generosità con cui uno strozzino presta i soldi ad un giocatore d’azzardo.
Fu così che nel maggio del 2015 il fondo Clessidra di Claudio Sposito acquisì il 90% del capitale della maison (il restante 10% rimase a Roberto Cavalli). Lo scorso aprile Il Sole 24 Ore prevedeva che Clessidra si sarebbe fatto da parte. I pretendenti non mancavano. Ma ad avere la meglio è stato il miliardario emiratino. Vediamo perché.
Quest’operazione ad opera di Vison Investments, parte del gruppo Dico, segna l’evoluzione di una partnership firmata nel 2017 tra la maison e la società di Dubai. Un flirt che si è trasformato in un matrimonio d’interessi. Lo stesso Hussain Sajwani non nasconde il suo entusiasmo nel “portare avanti l’incredibile storia del brand Roberto Cavalli. Dico vanta una lunga e fruttuosa collaborazione con Roberto Cavalli, e credo che il brand sposi perfettamente la nostra idea di lusso. L’obiettivo di Dico Investments- continua il magnate arabo- è detenere brand dal prestigio internazionale, e questa acquisizione segna un passo significativo nella nostra strategia”. Insomma Dubai cercava un marchio prestigioso, il fondo Clessidra si era stancato di drenare liquidi e Roberto Cavalli si è messo nelle mani del ricco mediorientale.
Chi è Hussain Sajwani?
Cerchiamo di conoscere meglio il potente uomo d’affari di Dubai. Sajwani, classe 1952, è il primogenito di un commerciante di penne ed orologi. Fin da ragazzo mostrò il suo talento dapprima negli studi e poi come businessmen. Iniziò la sua carriera nel 1981 nel dipartimento finanziario di Abu Dhabi Gas Industries. Due anni dopo avvia un’attività nel settore del catering alimentare, rivolgendosi alle forze armate statunitensi e al gigante edile Bechtel. Nel 2001 passa ai beni immobili e vende unità immobiliari in meno di sei mesi. Il suo campo furono gli investimenti in appartamenti e ville di lusso. Nel 2013 ha collaborato con Donald Trump per sviluppare due campi da golf a marchio Trump, disegnati da Tiger Woods, a Dubai. Oggi guida una società che nel 2018 ha generato un fatturato 1,66 miliardi di dollari. Un uomo dalle mille risorse che cerca mettere in mostra tutto il suo potere. In questa brillante carriera mancava solo l’acquisizione di un prestigioso marchio italiano del lusso. Ora dunque può dirsi soddisfatto.
I rapporti sempre più stretti tra l’Italia e Dubai
L’ennesima acquisizione di nostro marchio autorevole ci fornisce lo spunto per riflettere sul rapporto tra Italia e l’Emirato del Golfo Persico. Il prossimo anno a Dubai ci sarà l’Expo del 2020. Sarà un’importante occasione per le nostre imprese. Lo scorso aprile l’allora ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha siglato una serie di accordi con gli Emirati Arabi Uniti. Sono state stabilite importanti partnership in settori strategici come l’innovazione, le startup, l’energia. Nei prossimi mesi ci aspettiamo un salto di qualità dato che il capo politico dei Cinque Stelle è anche ministro degli Esteri. Tuttavia, dubitiamo che ciò sia possibile. Non solo per la statura del politico irpino ma anche per gli obiettivi che ci poniamo. La nostra classe dirigente è alla disperata ricerca di acquirenti per le nostre aziende, in cambio ci accontentiamo di qualche appalto all’estero. Non dimentichiamoci che, fra gli altri, il Fondo sovrano di Dubai detiene il 25% di Toscana Aeroporti.
Nessuno, dunque, può meravigliarsi se le nostre eccellenze finiscono in mano agli stranieri arabi o cinesi che siano.
Salvatore Recupero
1 commento
Secondo Voi, chi ha fatto l’ affare?
Roberto Cavalli o Hussain Sajwani? O tutti e due?! Alla faccia…, delle ns. (sic) eccellenze.
Attenzione, perché M.Giordano spesso, almeno per ora, la dice giusta.