Roma, 29 nov – Passano gli anni ma non si affievolisce la fissazione della sinistra (non solo italiana) per la patrimoniale. Imposta ingiusta, iniqua, destinata spesso e volentieri ad aggredire solo la classe media. E però di forte presa sul loro elettorato, spesso e volentieri infarcito di variegati personaggi (magari con conto all’estero) che del “Dagli al ricco!” fanno la propria cifra stilistica. E’ così che, dopo averla ventilata in primavera, adesso la patrimoniale arriva dritta nella discussione in corso in questi giorni al parlamento attorno alla manovra per il prossimo anno.
Pd e Leu apparecchiano la patrimoniale
Nulla di nuovo, verrebbe da dire. Già poche settimane fa, sulla scorta dei dati sui conti correnti degli italiani, avevamo lanciato l’allarme. Losche manovre si muovevano attorno al nostro risparmio, sia esso in forma liquida o in beni immobili. Ora questa serie di “segnali” si traducono in un emendamento che potrebbe finire nella finanziaria.
Partiamo da un presupposto. Tra Imu e imposte di bollo varie, non che i cittadini italiani non siano già vessati da forme di tassazione di questo tipo. Anche in maniera indiretta: costringere durante la pandemia gli italiani, nell’incapacità del governo (tra Cig, ristori e via dicendo) di offrire sostegni concreti, a dover erodere i propri risparmi non è forse una patrimoniale mascherata?
Ora la componente più di sinistra dell’esecutivo (l’emendamento è a firma Leu, ma raccoglie il consenso di alcuni parlamentari Pd) vuole però sganciare il carico. Mettendo la patrimoniale nero su bianco, con la scusa di accorpare in un’unica imposta tutti gli attuali balzelli. Ecco allora la proposta: lo 0,2% sulle basi imponibili fino a 500mila euro, che sale progressivamente fino al 2% per le ricchezze oltre i 50 milioni. Previsto inoltre un contributo (una tantum) del 3% sui patrimoni al di sopra del miliardo di euro.
Ma quali ricchi: colpiscono la classe media
Ad un occhio poco esperto sembrerebbe quasi una proposta di buon senso. Alzi la mano chi non vorrebbe avere un patrimonio di 500mila euro. Peccato che, agli attuali corsi di mercato, basterebbe il solo possesso di un paio di normalissimi appartamenti in provincia (magari uno per sé e l’altro comprato, a costo di grandi sacrifici, per i figli) e qualche risparmio in banca per far scattare la tagliola. Sarebbe sufficiente anche solo un trilocale nel pieno centro di una grande città. Tanto più alla luce delle sempre più pressanti richieste Ue per riformare (al rialzo, s’intende) i valori catastali. Certo, gli estensori dell’emendamento parlano della possibilità di detrarre dall’imponibile un eventuale mutuo residuo. Ma di fatto è come se venisse ripristinata l’Imu sulla prima casa.
Tutto questo per cosa, colpire i paperoni? Neanche per idea. Gli esempi appena fatti ci dicono che a finire nel tritacarne non saranno i super-ricchi. Ammesso che abbiano ancora qualche ricchezza in Italia e non siano già all’estero. Nel mirino c’è lei: la classe media, sempre più stritolata.
Filippo Burla
4 comments
0,2% sul capitale complessivo di 500.000 euro
vuol dire tassare la classe media,
quasi tutti autonomi e professionisti,il cui capitale è costituito di solito da casa e negozio,ufficio o piccolo capannone..e relative atrezzature o macchinari
di fatto hanno già preso parecchie legnate,ultimamente….
e sono già in una tale crisi di liquidità che
faticheranno parecchio a restare in piedi,
durante questa crisi:
(alcune indagini di mercato danno quasi il 30%di fallimenti entro due anni)
non è una buona idea.
una cosa MOLTO più ragionevole,è
tassare un 2% i cittadini con un capitale cumulato dai 5 milioni in su,
che è tutta gente che ha già fatto il passo nel benessere…
difficilmente lavora e di solito
non ha bisogno di quei soldi:
e arrivate al 3% dai 100 milioni in avanti.
come spesso accade ai compagni, vorrebbero fare delle cose intelligenti ma non ci riescono; indipendentemente dal fatto che la proposta è intempestiva, animata da vedetta sociale, nonché fondamentalmente iniqua (i soldi risparmiati sono già stati tassati, in quanto redditi).
Questa idiozia è totalmente errata dal punto di vista economico/tributario: l’IMU sulle seconde case è oggi maggiore dell’1% in molti comuni d’Italia (quasi tutti), e si paga sul valore dell’immobile senza nettarlo dal mutuo, per di più va totalmente ai Comuni; quindi la “proposta” – se la vogliamo chiamare cosi – è proprio mal formulata. Compagni….almeno fate i compiti, anziché andare sempre al collettivo…
Agli ex comunisti e’ stato affidato il compito di servire su un piatto d’argento l’itaGlia. Per strada lo ha capito Grillo con i suoi 5stalle e…..s’e’ prestato alla bisogna. Insieme sono il peggior governo della storia Ita(G)liana. La patrimoniale e’ solo uno scherzo, loro sono gli artefici di ogni guaio ita(g)liano dagli anni 60 in poi, mente e padroni della “moderna burocrazia” itagliana che tutto blocca. Nemmeno la DC avrebbe mai potuto ed osato tanto !!!! Diabolici da sempre e ignoranti storicamente.
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