Roma, 25 mag – Il blocco dei licenziamenti resta fissato al 30 giugno: salta la proroga al 28 agosto, è scontro tra sindacati e Confindustria. Dietrofront dunque sul fronte della proroga chiesta dal ministro del Lavoro Andrea Orlando per le aziende che avessero chiesto la cig Covid dall’entrata in vigore del decreto Sostegni bis entro la fine del prossimo mese. Confermata la possibilità per le imprese che si impegnano a non licenziare di utilizzare la cassa integrazione ordinaria, senza dover pagare le addizionali fino alla fine del 2021. In sostanza, dal 1° luglio si potrà licenziare chi è in esubero.
Dietrofront sul blocco dei licenziamenti, salta la proroga
Salta la proroga del blocco dei licenziamenti come risultato del lavoro di sintesi fatto dal premier Mario Draghi per mettere d’accordo le diverse posizioni all’interno del governo. Dal Pd sottolineano che il pacchetto lavoro approvato nel decreto Sostegni bis “conferma l’impostazione data dal ministro Orlando con una serie di opzioni a disposizione delle aziende, alternative ai licenziamenti“.
I dem difendono il decreto Sostegni bis
Il decreto, sottolineano i dem, “contiene importanti misure per sostenere la ripartenza delle imprese dopo la pandemia e il mantenimento dei livelli occupazionali”. E ci saranno misure che vanno “dalla cassa integrazione ordinaria gratuita fino a fine anno per le imprese che si impegnano a non licenziare al contratto di rioccupazione a tempo indeterminato, dal rafforzamento del contratto di solidarietà al contratto di espansione per favorire la staffetta generazionale nelle aziende fino agli sgravi contributivi del 100% per i lavoratori assunti nei settori del commercio e del turismo”.
Blocco licenziamenti: scontro Confindustria-sindacarti
Confindustria si è detta contraria all’estensione del divieto di licenziare, puntando su una riforma degli ammortizzatori sociali. E i sindacati sono tornati sulle barricate. I segretari generali delle strutture della Cgil Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna replicano ai presidenti di Confindustria delle Regioni del nord, che contestano la proroga del blocco dei licenziamenti, definendo “inaccettabile la loro posizione”. Mentre per i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri, la posizione di Confindustria è “pericolosa”. Da settimane i sindacati insistono a chiedere che la proroga arrivi almeno fino a fine ottobre. Il tempo necessario per completare la riforma degli ammortizzatori sociali, garantendo una copertura universale a tutti i lavoratori, e per rilanciare le politiche attive. La decisione di non prorogare il blocco scatenerà dunque la mobilitazione di Cgil, Cisl e Uil.
Dal 1° luglio possibili licenziamenti lavoratori in esubero. Landini: “Per noi partita non è chiusa”
Nel dettaglio, nei settori dell’industria e dell’edilizia, dal 1° luglio sarà possibile licenziare i lavoratori in esubero. E proprio per questo, ai microfoni di Rai Radio 1, Landini assicura che “la partita sul blocco dei licenziamenti non è chiusa“. Il leader Cgil accusa il governo di aver “ascoltato un po’ troppo Confindustria”. Il governo – conclude – ha scelto di prendere una decisione che non ci convince: intendiamo proseguire per portare a casa maggior tutela per le persone che lavorano”.
Adolfo Spezzaferro
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