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Una marea di gas e petrolio: maxi scoperta Eni in Costa d’Avorio

by Filippo Burla
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eni costa d'avorio

Roma, 4 set – Un maxi giacimento di petrolio e gas naturale a 1200 metri di profondità nell’Oceano Atlantico. E che potrebbe valere qualcosa come due miliardi di barili di greggio e quasi 2,5 trilioni di metri cubi di oro blu. Questa l’entità della scoperta appena annunciata da Eni in Costa d’Avorio.

Eni in Costa d’Avorio interrompe un digiuno lungo vent’anni

Un successo storico firmato dal cane a sei zampe. Nella nazione africana, infatti, erano almeno vent’anni che le esplorazioni alla ricerca di idrocarburi si concludevano con un nulla di fatto. Almeno sino a quando Eni non ha messo in campo nuove tecnologie grazie anche al supporto della controllata Saipem, la cui nave da perforazione Saipem 10000 ha raggiunto una profondità totale di 3.445 metri in 30 giorni.

“Il pozzo è stato ubicato sulla base di un’analisi completa di dati sismici 3D e studi geologici regionali“, spiega la società in una nota. Notevoli i dettagli operativi: “L’applicazione di tecnologie all’avanguardia per eseguire test intelligenti sulla formazione ed il campionamento dei fluidi hanno confermato la presenza di intervalli mineralizzati ad olio leggero in reservoir di età santoniana e cenomaniana/albiana”. Intervalli che mostrano inoltre buone proprietà petrofisiche e sono stati testati con successo. Tanto da ipotizzare una messa in produzione del sito abbastanza rapida.

Leggi anche: Tra petrolio e rinnovabili: Eni raddoppia (non solo il dividendo)

Il blocco oggetto della scoperta è il CI-101, operato da un consorzio composto in fase esplorativa da Eni (operatore), 90% e dall’azienda petrolifera statale Société nationale d’opérations pétrolières de la Côte d’Ivoire (Petroci holding), al 10%. Il pozzo, denominato Baleine-1x è il primo perforato da Eni in Costa d’Avorio. Questo grazie anche al supporto del governo nel difficile contesto della pandemia-covid-19. Oltre al blocco CI-101, Eni possiede una partecipazione in altri quattro blocchi nel deepwater ivoriano: CI-205, CI-501, CI-504 e CI-802, tutti con lo stesso partner, sempre la controllata statale Petroci.

Filippo Burla

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4 comments

Sergio Pacillo 4 Settembre 2021 - 1:25

Evviva la transizione ecologica.
No, forse sto facendo confusione.

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fabio crociato 4 Settembre 2021 - 1:43

Dai andiamo verso il centro della terra che poi ci facciamo un mappamondo…

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Lappola 4 Settembre 2021 - 4:26

Ora ci sono tutti gli estremi per una raffica di aumenti del prezzo di benzina, gasolio, gas, luce, e anche acqua per spegnere gli incendi causati dalla benzina, dal gasolio, dal gas, dai corto-circuiti elettrici.
Viva ENI !!!

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Franz 5 Settembre 2021 - 1:03

Col petrolio lavoriamo tutti con la transizione ecologica solo le banche

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