Roma, 27 nov – Grazie alla mediazione del ministero dell’Agricoltura e del suo titolare, Maurizio Martina, allevatori e industriale del settore del latte hanno raggiunto un accordo sul prezzo che, almeno per il momento, fa sotterrare l’ascia di guerra ai contendenti.
Latte: tre centesimi in più al litro
I produttori del Nord Italia hanno infatti ottenuto un aumento di prezzo di 2.1 centesimi per ogni litro di latte, cui si assomma il (circa) centesimo stanziato dal ministero dirottando aiuti comunitari. Si tratta quindi di un aumento pari ad almeno 3 centesimi al litro e che potrebbe tuttavia lievitare ancora qualora le regioni intervenissero, parallelamente al governo, con sgravi o sostegni locali.
Apparentemente di piccola portata, rispetto agli attuali prezzi – siamo in media attorno ai 33-34 euro al litro – l’aumento rappresenta un incremento di quasi il 10%. Sufficiente almeno per coprire i costi di produzione, fino ad oggi difficilmente recuperati viste le quotazioni depresse.
Tregua armata
L’accordo è stato raggiunto con Lactalis, che è fra i principali trasformatori di latte in Italia, e ha durata trimestrale: si concluderà a febbraio, quando le parti dovranno nuovamente incontrarsi. In tale sede si discuterà degli impegni presi su contratti standard, indicizzazione dei prezzi, promozione del prodotto italiano. Un altro paio di maniche rispetto alla, comparativamente semplice, intesa raggiunta ieri.
Più che la fine delle ostilità, sembra in realtà una tregua armata. Con le operazioni belliche pronte a riprendere già a fine inverno.
Filippo Burla