Roma, 17 gen – Ci mancava solo l’inflazione record, trainata dai rincari energetici: nel 2021 sale al 1,9%, ai massimi dal 2012. L’aumento dei prezzi incide su una ripresa economica già di per sé debole e compromessa da chiusure, restrizioni e dal caro bollette: nei bar si va verso 1,50 euro per un caffè. E infatti la gente va di meno al bar (anche e soprattutto per l’obbligo di super green pass).
Inflazione record, mai così alta dal 2012
Dopo la flessione del 2020, nel 2021 i prezzi al consumo sono tornati a crescere con una media annuale dell’1,9%, registrando l’aumento più ampio dal 2012 (+3,0%). Secondo i dati Istat, la ripresa dell’inflazione è stata trainata soprattutto dall’andamento dei prezzi degli energetici (+14,1%), che invece erano diminuiti dell’8,4% nel 2020. Al netto di questi beni, nel 2021 la crescita dei prezzi al consumo è la stessa del 2020 (+0,7%). d’Italia. Tuttavia l’Istat precisa che l’inflazione acquisita o trascinamento per il 2022 – ossia la crescita media che si avrebbe nell’anno se i prezzi rimanessero stabili fino a dicembre – è pari a +1,8%. Un aumento notevole rispetto a quanto accaduto per il 2021, quando fu -0,1%.
Carrello della spesa: a dicembre a +2,4%
A trainare i rincari sono gli aumenti dei prezzi energetici, che si riverberano ben oltre il caro bollette. Raddoppia infatti il carrello della spesa: a dicembre segna +2,4%. Secondo le rilevazioni dell’Istat, a dicembre i prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona raddoppiano la loro crescita da +1,2% a +2,4%. Quelli dei prodotti ad alta frequenza d’acquisto accelerano invece da +3,7% a +4%.
Salgono ancora i prezzi dei carburanti
Salgono ancora i prezzi dei carburanti. In base all’elaborazione di Quotidiano energia, quello medio nazionale della benzina, modalità self, cresce a 1,759 euro al litro (venerdì 1,750), quello del diesel a 1,628 euro/litro (venerdì 1,618). Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato cresce a 1,892 euro/litro (venerdì 1,885) con prezzi medi praticati tra 1,832 e 1,978 euro/litro (no logo 1,786). La media del diesel servito sale a 1,766 euro/litro (venerdì 1,758) con i punti vendita delle compagnie con prezzi medi praticati compresi tra 1,708 e 1,841 euro/litro (no logo 1,661). I prezzi praticati del Gpl vanno da 0,820 a 0,837 euro/litro (no logo 0,815). Il prezzo medio del metano auto infine risulta in saliscendi e si posiziona tra 1,802 e 1,995 (no logo 1,745)
Valle d’Aosta la regione più cara d’Italia, seguono Liguria e Trentino Alto Adige
Sul piano territoriale, la Valle d’Aosta è la regione più cara d’Italia. E’ quanto emerge dai dati sull’inflazione elaborati dall’Istat e riportati dall’Unione nazionale consumatori, relativi al mese di dicembre. Nella regione alpina l’inflazione annua è salita del 4,2%, con un aggravio medio a famiglia pari a 1.068 euro su base annua (1.764 euro per una famiglia di 4 persone). Al secondo posto la Liguria e al terzo posto il Trentino Alto Adige.
Per le famiglie più povere l’impatto maggiore
Per le famiglie più povere l’aumento dell’inflazione ha un impatto maggiore, secondo l’Ipca, ossia l’Indice armonizzato dei prezzi al consumo. Ebbene, per le famiglie con minori capacità di spesa, l’inflazione inverte la tendenza nel primo trimestre dell’anno, passando da -0,6% dell’ultimo trimestre 2020 a +0,5%, con accelerazioni della crescita sempre più marcate (+1,5% nel secondo e +2,9% nel terzo) fino a portarsi a +4,7% nel quarto trimestre dell’anno.
Ludovica Colli
1 commento
L’ Euro moneta pesante sarebbe diventa più leggera ? Chi lo avrebbe mai pensato ?! Fateci il piacere…