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Il pubblico stronca la Cleopatra “woke” di Netflix: “Punteggio di critica più basso della storia”

by Cristina Gauri
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cleopatra

Roma, 16 mag — Anche in questa occasione l’adagio go woke, go broke trova la sua conferma: il documentario Queen Cleopatra prodotto da Netflix, al centro dalle polemiche per aver proposto una versione woke, nera e completamente antistorica della sovrana (di origine macedone-greca), ha ricevuto il punteggio più basso mai ottenuto da una pellicola sul sito Rotten Tomatoes. Si parla dell’uno per cento di gradimento del pubblico, a indicare che gli spettatori cominciano ad averne piene le tasche di queste distorsioni in salsa black di fatti storici comprovati in ossequio ai dogmi inclusivi e antirazzisti.

La Cleopatra di Netflix stroncata dal pubblico

Il documentario, facente parte della serie African Queens, esplora l’ascesa e la caduta dell’ultimo faraone d’ Egitto; Netflix lo ha lanciato il 10 maggio, a un mese dalla diffusione del trailer ufficiale che suscitò una tale mole di polemiche da costringere la piattaforma a disattivare i commenti sotto il video. Al centro delle critiche la scelta dell’attrice protagonista, caduta sull’afrobritannica Adele James. Decisamente troppo nera per impersonare Cleopatra, di discendenza greco-macedone essendo di stirpe tolemaica.  Prodotto e diretto da Jada Pinkett Smith, moglie di Will Smith, alterna interviste a vari «esperti» e momenti di azione scenica che vorrebbero fare luce sull’origine etnico-culturale della regina. Gli «esperti» adducono prove dell’africanità di Cleopatra quali «ricordo mia madre dirmi, non mi importa cosa ti dicono a scuola, Cleopatra era nera» o «la immagino con i capelli ricci come me». Molto scientifico.

La rivolta parte dall’Egitto

La rivolta contro questo ennesimo sfondone in malafede politicamente corretta è partita proprio dall’Egitto, dove l’avvocato Mahmoud al-Semary ha intentato una causa presso il pubblico ministero del Paese chiedendo la chiusura di Netflix, mentre l’ex ministro delle Antichità del Cairo, Zahi Hawass, ha condannato il documentario bollandolo come «completamente falso». «Cleopatra era greca, nel senso che aveva la pelle chiara, non nera. Gli unici sovrani d’Egitto noti per essere stati neri erano i re Kushiti della 25a dinastia (747-656 aC). Netflix sta cercando di provocare confusione diffondendo fatti falsi e ingannevoli secondo cui l’origine della civiltà egizia è nera».

Nel denunciare Netflix, al-Semary ha affermato che lo spettacolo presentava contenuti in aperta violazione delle leggi sui media egiziani e ha accusato Netflix di tentare di «promuovere il pensiero afrocentrico… che include slogan e testi volti a distorcere e cancellare l’identità egiziana».

Cristina Gauri

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Elisa Tokugawa 19 Maggio 2023 - 7:06

Tranquilli, anche la Sirenetta affonderà

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