Atene, 6 apr – La data è quella del 9 aprile. Giovedì prossimo, la Grecia arriverà all’appuntamento con la scadenza del prestito concesso dal Fondo Monetario Internazionale, un’importante rata da 458 milioni di euro. Nei giorni scorsi si erano susseguite voci su possibili difficoltà, da parte del tesoro greco, di far fronte al termine.
Nella giornata di ieri, il ministero delle Finanze Yanis Varoufakis si è recato a Washington per incontrare proprio il direttore generale del Fmi, la francese Christine Lagarde, per confermare di persona che il paese rimborserà in toto i propri debiti. La Lagarde è soddisfatta dell’impegno presto e “plaude alla conferma del pagamento al Fmi in programma il 9 aprile”, spiegando che “ci siamo scambiati i nostri punti di vista sugli sviluppi attuali e ci siamo detti d’accordo sul fatto che un’efficace cooperazione è nell’interesse di tutti”.
Se il Fondo monetario sorride, lo stesso non si può dire per l’Unione Europea. Le trattative sullo sblocco dell’ultima parte del piano di aiuti, aggiornate al 24 aprile quando Atene presenterà il suo elenco di riforme, sono ancora in alto mare. Le misure di austerità promesse non sembrano per ora convincere, ma Varoufakis glissa e continua a sostenere di voler raggiungere un accordo in sede di Eurogruppo. Un atteggiamento ambiguo che non piace a Bruxelles: stando ad indiscrezioni raccolte dal Financial Times, rappresentanti dell’Ue e dei governi dell’area euro starebbero facendo pressioni su Tsipras affinché proceda ad un avvicendamento di maggioranza, abbandonando l’ala oltranzista di Syriza e alleandosi con i partiti di centro-sinistra Pasok e To Potami.
La tranche bloccata del programma internazionale ammonta a oltre 7 miliardi di euro. Puro ossigeno per le casse della penisola ellenica, che la settimana prossima avrà da saldare anche pensioni e stipendi dei dipendenti pubblici. Inoltre, il 13 e il 17 appuntamento con i mercati per rifinanziare più di 2 miliardi di euro di titoli, mentre a fine mese scadranno interessi per 250 milioni.
In assenza dell’accordo con l’Unione Europea, non è dato sapere come Atene reperirà le risorse necessarie ad evitare il crac delle proprie finanze. Una possibile mossa a sorpresa da parte di Tsipras potrebbe però aprire la strada a nuovi scenari. L’8 e 9 aprile il premier greco sarà a Mosca in visita ufficiale dal presidente Putin. Il leader greco non sarebbe intenzionato a richiedere aiuti diretti, ma cercherebbe di aprire un dialogo con la Russia per superare così il fuoco europeo. Un’arma di ricatto potrebbe essere quella delle sanzioni, che sono in scadenza e necessitano, per poter essere prolungate, dell’accordo unanime fra tutti i 28 stati membri. Qualora la Grecia si mettesse di traverso, la risoluzione non passerebbe, facendo così cadere la (fragile) impalcatura costruita dai ministri degli Esteri dell’Unione. E’ l’ultima carta in mano al leader di Syriza?
Filippo Burla