Roma, 13 mar – L’Eni è già nel futuro e anticipa quella che potrebbe davvero essere una rivoluzione energetica. Non a caso l’azienda italiana la definisce già “una svolta epocale” che sta preparando con una “ricerca in stadio molto avanzato”. Parliamo di fusione nucleare, che come noto a differenza della fissione contraddistingue le centrali odierne ed è in grado di produrre quantità praticamente illimitate di energia, oltretutto davvero “green” perché senza emissioni di gas serra.
Rivoluzione nucleare, Eni annuncia primo progetto pilota nel 2025
“Avremo il primo progetto pilota che deve dare energia positiva nel 2025 e la prima centrale commerciale al 2030“, ha annunciato l’amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi. “Si tratta di centrali piccole e modulari che non si basano su prodotti radioattivi, ma sulla fusione degli atomi. Darà i suoi frutti dopo il 2030″. Meno di dieci anni dunque, per avviare la prima centrale del futuro. “Siamo molto impegnati e siamo il principale shareholder di una compagnia che è nata da uno spin-off del Massachusetts Institute of Technology (MIT) di Boston, con il quale lavoriamo da molti anni”, precisa Descalzi.
Una svolta (anche) geopolitica
L’amministratore delegato di Eni ha presentato l’accordo di cooperazione con Commonwealth Fusione System e non si nasconde: la fusione nucleare sarà una vera e propria rivoluzione tecnologica con effetti determinanti anche sulla geopolitica, perché “non esisterebbero più ricatti, non ci sarebbero mercati sbilanciati“. Secondo Descalzi può cambiare il benessere delle persone, con l’energia che non sarebbe più “un problema o la causa di una guerra”. In pratica secondo Eni l’incertezza energetica potrebbe “essere risolta e tutto potrebbe migliorare. Dall’energia abbiamo cibo, sanità e istruzione“. Come è possibile? Perché questo tipo di energia può essere prodotta e distribuita su larga scala, grazie proprio alla fusione nucleare. L’azienda italiana è stata la prima in assoluto a investire importanti capitali su questa tecnologia avanguardistica.
I tempi per la svolta effettiva
Se tutto dovesse procedere come previsto da Eni, anche l’impatto su famiglie e imprese sarebbe decisamente straordinario. Potranno infatti beneficiare di costi in bolletta sempre più contenuti. Molto bassi anche i costi della costruzione stessa delle nuove centrali, che oltretutto verranno realizzate in tempi rapidi. Per vedere cambiamenti significativi serviranno comunque quasi 30 anni. E’ per il 2050 che i giganti dell’energia saranno in grado di produrre elettricità in modo “sicuro, pulito” e soprattutto “inesauribile”. A quel punto saremmo quindi già oltre la transizione energetica.
Alessandro Della Guglia
4 comments
Purtroppo come sempre avviene coi giornali, leggo tante inesattezze sulla questione “fusione nucleare”:
1. La fusione nucleare è energia pulita? No, perché attualmente non esiste nessun reattore nucleare a fusione per produrre energia elettrica. Quando esisterà si potrà stabilire se e quanto sarà pulita facendo un’analisi sul ciclo vita, come andrebbe fatto per tutte le fonti energetiche.
2. La fusione nucleare non genera radiazioni? Falso: la fusione di 2-H e 3-H genera 4-He e un neutrone, che a tutti gli effetti è una forma di radiazione, tra l’altro estremamente penetrante e pericolosa, in grado di attivare i materiali con cui entra in contatto.
3. La fusione nucleare non genera scorie? Più o meno: non genera quelle a cui noi ci riferiamo come “scorie”, che sono rifiuti radioattivi di alto livello, ma i materiali attivati dai neutroni andranno comunque considerati rifiuti radioattivi di livello intermedio.
4. Il combustibile per la fusione nucleare è gratis? No. Il deuterio si può ricavare dall’acqua pesante, ma il Trizio è praticamente inesistente in natura, e va prodotto. Con la fusione a confinamento magnetico abbiamo un’idea di come potremmo fare, con quella a confinamento inerziale attualmente siamo al punto zero.
5. La fusione potrà produrre energia a costi bassi? Vedi sopra: non lo sappiamo. Fintanto che il Trizio costa 30.000$ al grammo, ne dubito (e anche i costi delle macchine stesse non sono irrisori), ma tra 30 anni le cose potrebbero essere diverse.
6. Quando avremo energia elettrica da fusione nucleare? Difficilmente sarà prima del 2040, e ci vorrà poi ancora del tempo per rendere la produzione scalabile a livello mondiale.
7. La fusione è il santo Graal dell’Energia? No, il santo Graal dell’energia non esiste, ma purtroppo i giornalisti italiani non distinguono la matematica dalla mistica medioevale e quindi tendono a fare confusione. La fusione, quando arriverà, non sarà comunque la panacea di tutti i mali.
8. La fusione nucleare può aiutarci a combattere il riscaldamento globale? No, perché il riscaldamento globale è un problema di oggi, e va affrontato con le tecnologie oggi disponibili. Chi scrive il contrario è un criminale climatico, e sta attivamente facendo in modo che non vengano investite le risorse giuste nelle soluzioni esistenti (la cui più importante è la fissione nucleare).
9.Quindi per la fusione non c’è nessuna speranza? Certo che c’è, ma non a breve termine. Attualmente la fusione è un settore di ricerca interessantissimo che fa progressi entusiasmanti, ma è e resta un settore di ricerca, che rischia tra l’altro di venire compromesso se i giornalisti continuano ad alimentare la bolla delle aspettative (perché quando queste ultime verranno deluse rischiano di sparire tutti i finanziamenti).
La ricetta per la decarbonizzazione è affinacare alle rinnovabili il nucleare fonte piu’ sicura e lo dicono i numeri, in qeusti giorni sono state dette le ennesime castronerie su Fukushima, dove non c’è stato un solo morto x radiazioni, ma solo per l’errata evacuazione.
Condivido appieno ciò che scrive paul soprattutto la parte finale, una situazione possibile a cui ho creduto dagli dagli anni 80′ invece nella mia zona dopo il referendum pensarono bene di continuare con centrali termoelettriche (qualcuno immagini con quale risultato…). Non che io sia fautore della teoria del gw del tutto opinabile in certi casi, ma sicuramente “la ricetta per la decarbonizzazione è affinacare alle rinnovabili il nucleare fonte piu’ sicura e lo dicono i numeri”.
Ottimo commento, “stuzzicante”, grazie paul.
Dovrebbero cercare tra le ricerche di Nicola Tesla e l’apparente immortale Ettore Majorana. Lì troveranno l’energia eterna e gratuita che vogliono. Sempre che non la conoscano già.