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Come e perché nel 2023 saliranno i costi delle case

by Giulio Romano Carlo
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Roma, 11 feb – Il 2023 sarà un anno particolare per il mercato immobiliare, dall’iniziale ripresa dopo il termine della recessione sanitaria dovuta alla pandemia di Covid-19 alla nuova crisi economica a causa degli effetti prodotti dalla guerra fra Russia ed Ucraina, da elementi intrinsechi e oggettivi (come la crisi energetica e l’inflazione all’8%) oppure il terrorismo mediatico che sta sempre di più sensibilizzando in negativo la percezione dell’italiano medio, sia nella vendita del proprio immobile sia nell’acquisto. In tutto questo, si prevede un rialzo dei costi delle case.

Quei tassi d’interesse rialzati dalla Bce

Nel frattempo la Banca Centrale Europea ha rialzato nuovamente i tassi d’interesse. Sia nel fisso che nel variabile puro siamo quasi a delle condizioni di credito d’usura, considerando come era la situazione durante il 2020 quando i tassi erano al minimo storico per via dell’IRS in negativo.

Tuttavia non nuocerebbe sul piano dell’erogazione del credito ipotecario ai consumatori, poiché in questo momento storico le banche si sentono più “aperte” a concedere credito, rispetto alla “chiusura dei cordoni” nel biennio 2020-2021, in quanto ovviamente l’interesse applicato sui prestiti ipotecari è molto più elevato. Di qui aumenta il guadagno della banca su ogni prodotto collocato, sia di credito che assicurativo a protezione del mutuo.

Costi delle case, nel 2023 previsto un rialzo

Secondo gli analisti di Nomisma e Immobiliare.it, è previsto un rialzo dei prezzi delle abitazioni civili sia per l’inflazione elevata e sia per un crescendo della domanda, d’altronde l’investimento immobiliare è sempre quello più sicuro rispetto agli strumenti puramente finanziari. Inoltre le richieste di acquisto aumenteranno nelle zone popolari e periferiche, rispetto alle zone centrali o con un’alta quotazione al metro quadro, in particolare è previsto un aumento delle richieste per immobili di piccole dimensioni da parte di acquirenti con budget contenuti come ad esempio le famiglie monoreddito.

Guido Romano Carlo

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4 comments

fabio crociato 11 Febbraio 2023 - 12:32

O più semplicemente perché si fatica a vendere sempre di più a fronte della presenza preponderante degli avvoltoi-fondi d’investimento tutelati dal non-Stato imperante ?!
W il baratto anche sui beni immobili.

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Cesare 11 Febbraio 2023 - 1:50

Possono “prevedere” quello che vogliono, tuttavia l’inflazione dettata dalle materie prime grazie ai globalisti e alla loro guerra ai cattivoni russi finalizzata a mettere armi nucleari ai confini russi, non si stà accompagnando come in passato ad un aumento dei salari.Quindi l’impoverimento generale, unito alle follie ambientaliste e ai burocrati strapagati europei che vogliono escludere dal 2030-5 dal mercato qualsiasi abitazione non “green”, molto probabilmente porterà ad un crollo dei prezzi.
Sarà’ la gioia delle elites della finanza le cui banche private potranno comperare a 2 lire le abitazioni per il loro obiettivo, dichiarato dal World economic forum di Schwab, di renderci senza nulla e “felici” ….di mangiare cavallette e vermi mentre paghiamo loro anche gli affitti

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ovx 12 Febbraio 2023 - 6:33

Sono previsioni che non significano nulla. Nel 2012/2013… fu generata una crisi immobiliare in Italia senza alcun senso. Ad oggi qualche zona ha ripreso altre no. Generalizzare è impossibile in Italia ci sono 20 regioni e quasi 8000 comuni.

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brutta ciao 14 Febbraio 2023 - 7:29

Sono le poche grandi città (metropolitane) i veri bubboni contaminanti… da murare di corsa.

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