Roma, 26 ott – Caro benzina, non si ferma corsa dei prezzi dei carburanti, con il gasolio sopra 1,6 euro. Secondo i dati settimanali resi noti dal ministero della Transizione ecologica, i prezzi si attestano, in modalità self service, a 1,746 euro al litro per la benzina, a 1,608 euro per il gasolio e a 0,826 euro per il Gpl. Ancora più alti i prezzi in modalità servito, in continuo aumento. Anche se nei giorni scorsi si erano lievemente allentate le tensioni sui mercati internazionali, il prezzo del gasolio ormai è ai massimi dal 2014. E le associazioni dei consumatori lanciano l’allarme: si rischiano ripercussioni sul Natale.
Caro benzina, allarme Ue: “Nessun segnale che i prezzi dell’energia scendano”
Intanto dal Consiglio straordinario dell’Energia in corso a Lussemburgo non arrivano buone notizie. “Non c’è alcun segnale che i prezzi dell’energia scendano dai record attuali. Si tratta di un fenomeno globale e tutto il mondo ne è colpito”. Così il commissario Ue all’Energia Kadri Simson. “La Cina sta lottando per evitare un crollo delle forniture e sta addirittura avviando la riapertura delle miniere di carbone. Anche gli Stati Uniti sono preoccupati per l’inverno, le tensioni dei prezzi si ampliano anche al mercato del petrolio e del carbone”, ha spiegato. “Questa quindi non è una situazione specifica per l’Europa, ma siamo in una posizione più vulnerabili di altri. Ci sono delle misure che devono essere prese rapidamente e lezioni da apprendere. E le conseguenze per evitare il ripetersi di queste situazioni”, fa presente la Simson.
Assoutenti: “Rincari carburanti è emergenza, effetti devastanti sulla ripresa”
“L’andamento dei listini dei carburanti rappresenta oramai una emergenza, con benzina e gasolio che costano oggi oltre il 21% in più rispetto ad inizio anno”. A lanciare l’allarme è il presidente di Assoutenti Furio Truzzi. “Incrementi che si ripercuotono non solo sui rifornimenti, ma sui prezzi al dettaglio di una moltitudine di prodotti, e sui costi logistici in capo a imprese e industrie. Il rischio concreto è che l’ondata di rincari e i maggiori costi determinati dal caro-benzina porteranno ad una riduzione della spesa delle famiglie durante le prossime festività natalizie. Con effetti devastanti per l’economia nazionale che proprio ora si sta riprendendo dopo la crisi causata dal Covid“. Ecco perché Assoutenti chiede al governo “di intervenire con urgenza, tagliando la tassazione che vige sui carburanti in modo da contenere la crescita dei listini e limitare gli effetti indiretti del caro-benzina sui prezzi dei prodotti trasportati e sui costi per industria e imprese. In caso contrario, ci saranno ripercussioni negative sul prossimo Natale, mettendo in ginocchio le famiglie, bloccando la ripresa economica del Paese”, avverte Truzzi.
Coldiretti: “Tutelare sovranità alimentare del Paese”
Allarme lanciato anche da Coldiretti. L’impennata del costo del petrolio e il rincaro dei carburanti spingono infatti al raddoppio il costo delle semine e hanno un effetto valanga lungo tutta la filiera, con rincari che arrivano fino a tavola. L’associazione di imprenditori agricoli chiede che sia tutelata la “sovranità alimentare del Paese”, dal grano alla carne, fino al latte. “La crescita dei prezzi del petrolio è destinata a contagiare l’intera economia perché – sottolinea la Coldiretti – riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie. Ma aumentano anche i costi delle imprese. Infatti con l’avvio delle operazioni colturali autunnali gli agricoltori sono costretti ad affrontare rincari fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione”. Il rincaro dei costi energetici, spiega l’associazione, “riguarda anche il riscaldamento delle serre per fiori e ortaggi. Ma ad aumentare sono pure i costi per l’acquisto dei fertilizzanti, per l’essiccazione dei foraggi destinati all’alimentazione degli animali, delle macchine agricole e dei pezzi di ricambio per i quali si stanno verificando addirittura preoccupanti ritardi nelle consegne”.
Unione consumatori: “Rincari pari a 365 euro l’anno per la benzina e 347 per il gasolio”
Rincari denunciati anche dall’Unione consumatori che in una nota va all’attacco: “Rialzi stellari. Anche questa settimana spiccano il volo i prezzi dei carburanti, con il gasolio che sfonda quota 1,6 euro. Non accadeva dal 6 ottobre 2014 quando era pari a 1,606 euro. Un pieno da 50 litri costa 15 euro e 22 cent in più per la benzina e 14 euro e 44 cent per il gasolio, con un rialzo, rispettivamente, del 21,1 e 21,9%. Su base annua è pari a un rincaro ad autovettura pari a 365 euro all’anno per la benzina e 347 euro per il gasolio“.
Codacons: “Emergenza contro cui il governo resta immobile. Tagliare subito Iva e accise”
Secondo Codacons, infine, i rincari dei carburanti sono maggiori di quelli stimati dall’Unione consumatori. Comporterebbero infatti una maggiore spesa per le famiglie di 430 euro annui in caso di auto a benzina e di 419 euro in caso di auto a diesel. “Una vera e propria emergenza – secondo il presidente Carlo Rienzi – contro la quale il governo resta immobile. Mentre sarebbe urgente intervenire tagliando Iva e accise sui carburanti per salvare le tasche dei consumatori, sempre più impoveriti dagli effetti devastanti del caro-benzina”.
Ludovica Colli