Roma, 2 nov – La ripresa tanto sbandierata non arriva: secondo l’Istat, a settembre, la disoccupazione giovanile (15-24 anni) è schizzata al 40,4%, in aumento dello 0,2% rispetto ad agosto e del 4,4% su base annua. Tra i giovani, solo 2 su dieci lavorano, i disoccupati sono 654 mila. Questo il risultato di scellerate riforme della scuola e del lavoro varate dai governi degli ultimi anni. Eppure al Forum dei Giovani del maggio 2012 Mario Monti, in grande spolvero, aveva dichiarato: “Non siete soli. Il governo, qualsiasi, non solo quello attuale, ha il dovere morale e giuridico di sostenere le vostre aspirazioni”. I risultati sono questi.
La disoccupazione generale invece, a settembre, tocca quota 12,5%, in aumento rispetto ad agosto con un numero di disoccupati complessivo che si aggira intorno ai 3 milioni e 194 mila: sono i dati peggiori dal 1977. È evidente che la strada delle continue privatizzazioni, delle delocalizzazioni e delle politiche sociali inesistenti, abbia prodotto pessimi risultati. Se al centro c’è la finanza e non il lavoro, il mercato e non lo Stato, questi dati continueranno a peggiorare.
Come se non bastasse, l’Adusbef ha reso noto che la capacità di spesa delle famiglie italiane è calata del 16,8% dal 2001, peggio della Grecia (-13,8). Per il presidente Elio Lannutti, “la capacità di spesa misura, meglio del Pil pro capite, il benessere delle famiglie”.
Michael Mocci