Tokyo, 10 gen – È morto il 2 gennaio a quasi 83 anni a causa di un cancro al fegato, ma come spesso accade in Giappone la notizia è trapelata dai giornali solo dopo alcuni giorni, quando la famiglia lo ha reso noto. Parliamo di Shozo Uehara, nome poco noto in occidente ma che in Giappone era considerato uno dei più grandi scrittori degli ultimi decenni del secolo scorso. Nato a Naha, capoluogo dell’isola di Okinawa, il 6 febbraio del 1932, Shozo Uehara è stato uno dei più prolifici e importanti sceneggiatori di serie televisive e anime. Aveva iniziato la sua carriera nel 1965 entrando nella Tsuburaya Production, nota casa di produzione giapponese divenuta famosa per aver lanciato il franchise Ultra, saga di fantascienza e mostri kaiju che ha lanciato il supereroe nipponico Ultraman e che cercava di competere con il Godzilla della Toei e il Gamera della Daiei.
La carriera di Uehara inizia negli anni ’60
Ed è infatti con Ultra che Uehara muove i primi passi, scrivendo alcuni episodi della serie Ultra Q, proprio quella che nel 1966 lanciò l’intera saga. Il talento di Uehara viene subito notato e premiato, tanto che nel 1971 la Tsuburaya lo fa diventare principale sceneggiatore della serie Kaettekita Urutoraman, “Il ritorno di Ultraman”. Gli anni ’70 gli regalano molti altri successi grazie al suo lavoro di sceneggiatura di serie Super Sentai, sottogenere giapponese – letteralmente “Super Squadre da combattimento” – in cui squadre di eroi dalle tute multicolore che con arti marziali e robot giganti lottano contro demoni ed extraterrestri. La prima serie, Himitsu Sentai Goranger, ha talmente successo da lanciare di fatto un intero genere che avrebbe raggiunto in Giappone una grandissima prolificità e che poi avrebbe conquistato il mondo con i Power Rangers. Di Himitsu Sentai Goranger viene prodotto anche un film, a cui Uehara lavora.
A inizio anni ’80 lavorerà anche per Denshi Sentai Denziman, Taiyô sentai Sanbarukan e Jakkā Dengekitai, altre serie Super Sentai di successo. Sua è anche la sceneggiatura di Supaidāman, in occidente noto come Japanese Spider-Man, serie tv di fine anni ’70 che mostra il noto supereroe Marvel in versione giapponese, in cui tra l’altro guida il robot gigante Leopardon che affronta mostri kaiju o mecha.
Il successo con Goldrake e Capitan Harlock
Ma è con la magica alchimia con i manga, i fumetti giapponesi, che Uehara raggiunge l’immortalità. È infatti grazie all’incontro di Uehara con Go Nagai, il papà di quasi tutti i robot giapponesi da Mazinga in poi, che nel 1975 nasce UFO Robot Gattaiger – La grande battaglia dei dischi volanti, mediometraggio animato che avrebbe fatto da pilota alla notissima serie animata Ufo Robot Goldrake, sempre sceneggiata da Uehara. È poi grazie all’incontro con Leiji Matsumoto che nel 1978 il manga Capitan Harlock viene adattato nella meravigliosa serie animata che tutt’ora fa sognare milioni di giovani e non. Shozo Uehara è stato sepolto nel cimitero di Okinawa, dopo una cerimonia ristretta ai soli parenti.
Carlomanno Adinolfi