Roma, 5 mar – Per debellare la pandemia, sia il governo italiano che l’Unione europea hanno puntato tutto sul vaccino anti-Covid. Con risultati piuttosto deludenti. Tra ritardi nella consegna delle dosi, sieri diversi e in concorrenza, effetti collaterali indesiderati e quant’altro, quella che doveva essere una pozione miracolosa si è finora rivelata poco più di un’illusione. Peraltro, essendo il Covid un virus in continuo mutamento, ha senso puntare solo e unicamente sul vaccino? È questa la domanda a cui ha tentato di rispondere il Primato Nazionale. Il numero del mese è infatti dedicato ai «farmaci boicottati», ossia tutte quelle terapie che hanno dimostrato di essere efficaci (o potrebbero diventarlo) nel contrastare il coronavirus, ma che sono state invece trascurate dalle autorità sanitarie, completamente assorbite da una campagna vaccinale mai veramente decollata.
I farmaci boicottati
È proprio da qui che prende le mosse l’inchiesta realizzata da Francesca Totolo: plasma iperimmune, adenosina, idrossiclorochina e anticorpi monoclonali sono tutti strumenti che hanno dato buona prova di sé nel contrasto del Covid, ma che hanno incontrato l’ostruzionismo e lo scetticismo dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). A favore dell’utilizzo di queste «armi» ulteriori si è espresso anche il dottor Andrea Stramezzi, che si è fatto un nome per aver sempre sostenuto l’opportunità di curare i malati di Covid a casa, prevenendo così un peggioramento del paziente. In un’interessante chiacchierata con Fabrizio Vincenti, il dottor Stramezzi ha infatti spiegato al Primato Nazionale che alcune terapie finora sottovalutate possono essere molto più efficaci del vaccino per debellare l’epidemia.
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I contenuti esclusivi del Primato Nazionale
Oltre ai contributi del focus, anche questo mese il Primato Nazionale offre un’ampia gamma di argomenti e approfondimenti. Innanzitutto, con l’insediamento del nuovo governo, era inevitabile passare al setaccio un esecutivo che, attualmente, pare non avere una reale opposizione. Di qui un’analisi spietata di Adolfo Spezzaferro che fa luce sui potentati che sostengono Mario Draghi e sui reali equilibri politici della nuova maggioranza, senza dimenticare un ritratto in chiaroscuro del premier, schizzato da Carlo Maria Persano, che ci parla delle luci (poche) e delle ombre (tante) di Mr Bce.
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GameStop, Dugin e Orwell
Nella sezione economica spiccano invece un approfondimento sulle trattative che hanno portato Fca a Iveco in mani francesi e cinesi (F. Burla), così come un contributo sul «terremoto» GameStop (G. Taietti), con i piccoli risparmiatori che hanno messo in ginocchio i grandi fondi d’investimento a caccia dell’ennesima speculazione. Per quanto riguarda la sezione culturale, è da segnalare la recensione di due opere straniere appena tradotte in lingua italiana: Etnosociologia di Alexandr Dugin (L. Siniscalco) e I due stendardi di Lucien Rebatet (C. Siniscalchi), il romanzo fascista che piaceva anche a Mitterrand. Altra menzione particolare spetta sia all’articolo che ci parla di un incontro poco noto avvenuto nel 1936 tra Benito Mussolini e Leni Riefenstahl (V. Benedetti), sia a un estratto di George Orwell, finora inedito in Italia, in cui il grande scrittore britannico recensì il Mein Kampf. Largo spazio, infine, alla nutrita galleria delle rubriche, in cui il Primato ospita le penne più affilate del sovranismo italiano: da Vittorio Sgarbi a Simone Di Stefano, da Caio Mussolini ad Alessandro Meluzzi, per arrivare fino a Matteo Brandi, Marco Scatarzi e tanti altri.
Elena Sempione