Roma, 27 giu – Il pomodoro ovviamente non c’era. Quello, come noto, fu importato in Europa soltanto con la scoperta dell’America. Non c’era neppure la mozzarella, ma quella che potete vedere in questo dipinto di 2.000 anni fa sembra proprio una pizza, o se vogliamo essere precisi, dunque un po’ noiosi e privi di sacrosanta fantasia, un antenato della pizza odierna. E’ la nuova straordinaria scoperta fatta, neanche a dirlo, a Pompei. Si tratta di un bellissimo affresco con natura morta, emerso in questi giorni nell’ambito dei nuovi scavi nell’insula 10 della Regio IX. Era rappresentato sulla parete di un’antica casa romana.
Pompei, l’antenato della pizza in natura morta: la straordinaria scoperta
Come spiegato dagli archeologi, si ritiene che in questo incredibile dipinto sia raffigurata – insieme a un calice di vino, posato su un vassoio di argento – una focaccia di forma piatta, condita con spezie o in alternativa con un tipo di pesto (moretum in latino) indicato da puntini color giallastro e ocra. Si vedono inoltre, sullo stesso vassoio, della frutta secca e una ghirlanda di corbezzoli gialli, accanto a datteri e melograni.
“Pompei non finisce mai di stupire, è uno scrigno che rivela sempre nuovi tesori. Al di là della questione di merito su cui parleranno gli studiosi, va sottolineato il valore globale di questo sito al quale stiamo dedicando le nostre cure, con la chiusura del Grande Progetto Pompei ma anche con l’avvio di nuove iniziative. La tutela e lo sviluppo del patrimonio, in ossequio all’art. 9 della Costituzione, sono una priorità assoluta”. E’ quanto affermato dal ministro della cultura, Gennaro Sangiuliano, dopo il ritrovamento della natura morta emersa dai nuovi scavi.. Inoltre, presenti sullo stesso vassoio, frutta secca e una ghirlanda di corbezzoli gialli, accanto a datteri e melograni.
Il direttore del parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel, spiega: “Oltre all’identificazione precisa dei cibi rappresentati ritroviamo in questo affresco alcuni temi della tradizione ellenistica, elaborata poi da autori di epoca romana-imperiale come Virgilio, Marziale e Filostrato. Penso al contrasto tra un pasto frugale e semplice, che rimanda a una sfera tra il bucolico e il sacro, da un lato, e il lusso dei vassoi d’argento e la raffinatezza delle rappresentazioni artistiche e letterarie dall’altro. Come non pensare, a tal proposito, alla pizza, anch’essa nata come un piatto ‘povero’ nell’Italia meridionale, che ormai ha conquistato il mondo e viene servito anche in ristoranti stellati”. Una pizza a Pompei, ante litteram.
Alessandro Della Guglia