Roma, 2 apr – Il vignettista Osho si toglie qualche sassolino dalle scarpe. Federico Palmaroli parla di satira politica, politicamente corretto e di sepolcri imbiancati della tv italiana che vengono “colti in fallo” e fagocitati dallo stesso meccanismo moralizzatore che difendono, come è accaduto con Andrea Scanzi e Lilli Gruber.
Osho: “Satira politica? I social sono campo minato”
“Per chi fa satira politica i social sono ormai diventati un terreno minato. Prima potevi fare una vignetta su un giornale e al massimo rischiavi una querela: ora per chi fa satira la querela sembra diventato il male minore, internet è diventato molto pericoloso” dichiara Palmaroli/Osho in un’intervista ad Adnkronos. E si sa, la censura passa sempre dai social, dove la “morale” transita dagli algoritmi e ne esce irrimediabilmente robotica: “Per quanto le mie vignette non siano mai irrispettose, ormai ho il terrore che se vado troppo ‘in là’ magari si creino gruppi di segnalazioni, e se sei all’ennesimo contenuto che viene segnalato rischi una sospensione anche più lunga – spiega Osho – Io addirittura cerco di rinominare anche le foto, perché potrebbe essere uno dei parametri che l’algoritmo va ad individuare”.
“Morale comune in ossequio al politicamente corretto”
Lo stesso Osho ha visto la sua pagina sparire da Facebook vittima della mannaia degli algoritmi politicamente corretti: “Lavorando così molte volte sbaglia, come è stato nel mio caso. C’è un filtraggio minore rispetto a prima, perché quella è una macchina che lavora spesso su segnalazioni”. Ma Osho non si limita a criticare i social, perché sono la punta di un iceberg che ha radici nella vita “reale”: “Credo che ci sia una sorta di morale comune, che è in ossequio al politicamente corretto, che è più artificiale dell’algoritmo – osserva – In Commissione Europea hanno addirittura stilato un glossario, alcune parole sono tabù e vedo ogni giorno cose che mi lasciano esterrefatto”.
“Scanzi, Gruber, moralizzatori che vengono moralizzati”
Poi, Osho si toglie qualche sassolino dalla scarpa con una frecciatina (nemmeno troppo “ina”) a personaggi che della moralizzazione ci hanno fatto un marchio di fabbrica, salvo poi perdere la faccia vittime di quello stesso clima di “terrore” che hanno aiutato a creare: “Per fortuna, negli ultimi tempi abbiamo visto diversi esempi di moralizzatori che diventano moralizzati, e abbiamo visto sgretolarsi diversi pulpiti di cristallo che alcuni si erano costruiti. Penso a Scanzi, penso alla Gruber che aveva fatto quella contestazione molto forte alla Boschi per quel bacio senza mascherina e poi anche lei è stata colta in fallo”. Ricordiamo che Osho ha avuto uno scontro dal quale è senz’altro uscito vincitore con Sua Umiltà Andrea Scanzi. E’ sempre bene, a meno che non ti possa considerare irreprensibile, fare un passo indietro prima di dare un giudizio”, chiosa Osho.
Ilaria Paoletti