Roma, 23 set – Puntuali come un orologio svizzero, con l’avvicinarsi delle elezioni politiche i centri sociali tornano violentemente in piazza nel tentativo di impedire la campagna elettorale dei partiti di centrodestra. L’occupazione della piazza di Palermo dove era stato organizzato il comizio di Giorgia Meloni, la mobilitazione dei centri sociali napoletani contro la chiusura della campagna elettore di Fratelli d’Italia a Bagnoli, l’assalto al gazebo della Lega a Massa Carrara e a quello di FdI a Milano, sono gli ultimi tentativi disperati degli antifascisti di negare lo spazio democratico a quelli che considerano nemici. Emergenza antifascismo, il nuovo libro-inchiesta di Francesca Totolo, edito da Altaforte Edizioni, racconta puntualmente tutti gli episodi di violenza, gli assalti ai gazebo elettorali, gli agguati contro esponenti di partiti, e gli attentati commessi dagli anarchici e dagli antagonisti dei centri sociali negli ultimi dieci anni. Con “dati, sentenze e analisi d’intelligence alla mano”, Totolo disegna una mappa dettaglia dell’odio politico rosso in Italia e traccia tutti i regalini della sinistra ai centri sociali, come i fondi del Pnrr destinati alla ristrutturazione delle occupazioni rosse. “Sotto l’ala protettiva di giunte, amministrazioni e partiti della sinistra istituzionale, i centri sociali praticano sistematicamente la violenza protetti da quei palazzi occupati dove non vige una legge diversa da quella italiana”, afferma Francesca Totolo.
Emergenza antifascismo: la mappa dell’odio politico rosso
Dalla rossa Torino del centro sociale Askatasuna, i cui leader sono ora accusati di associazione per delinquere, all’insospettabile Umbria, capitale italiana della sovversione anarchica, passando per il “triangolo della morte” in Emilia-Romagna e per gli attentati di matrice antagonista a Firenze, si arriva nella Roma dell’occupato Bencivenga dove venivano pianificati attentati incendiari, nella Napoli dei centri sociali “di lotta e di governo”, dove l’ex sindaco Luigi De Magistris aveva nominato come assessori i leader di Insurgencia e, infine, nella Palermo delle occupazioni rosse delle strutture universitarie. “A raccontare l’emergenza antifascismo, è anche il rapporto annuale dei Servizi segreti presentato in Parlamento”, evidenzia la Totolo che sottolinea “una paginetta scarsa è dedicata all’estremo di destra mentre alla sovversione degli anarchici e degli antagonisti almeno cinque ogni anno”. Ciò nonostante, la stampa italiana continua a parlare dell’emergenza fascismo soprattutto nei periodi pre-elettorali, spesso censurando le violenze dell’estrema sinistra.
Gli assist dei politici ai centri sociali
Antagonisti e anarchici hanno già fatto capire in questi giorni cosa succederà se il 25 settembre dovesse trionfare il centrodestra. Non è certamente accettabile che i politici di sinistra incendino ulteriormente gli animi, mobilitando i già esagitati dei centri sociali. “La Puglia sarà come Stalingrado: le destre non passeranno, gli faremo sputare sangue”, così Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia arringava la platea durante la campagna elettorale del Partito Democratico a Taranto dove era presente anche Enrico Letta. “D’Altronde, la sinistra anche in passato non ha mai preso le dovute distante dal terrorismo rosso, anche quando parlava delle Br definendole le ‘sedicenti Brigate Rosse’”, afferma Francesca Totolo che ricorda: “Quando morì Sergio Ramelli, dopo una lunga agonia, una parte del Consiglio comunale di Milano applaudì alla notizia”. Quell’urlare al lupo al lupo contro il fascismo del Pd e dei partiti di sinistra avrà come effetto anche una sorta di percezione di legittimità delle violenze degli antagonisti e degli anarchici. Oggi, come allora, sembra che “uccidere un fascista non è reato”, slogan gridato lo scorso anno in piazza durante la manifestazione arcobaleno seguita all’affossamento del Ddl Zan. Il libro Emergenza antifascismo, conclude al Totolo, “è un’invettiva nei confronti di chi protegge, finanzia e coccola indisturbatamente le frange più violente dell’estremismo di sinistra, di chi si nasconde dietro a quella immunità garantita dal sistema, di chi fomenta le menti dei giovani. Perché uccidere un fascista, sissignori, è reato”.
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