Roma, 14 feb – Alla sinistra il “Giorno del Ricordo” proprio non va giù. E no, non solo a quella italiana. Ma anche alla sinistra europa. È notizia di un paio di giorni fa: nove eurodeputati socialisti sloveni e croati hanno chiesto a Roberta Metsola – presidente dell’Eurocamera – l’annullamento della mostra in ricordo delle foibe organizzata da Fratelli d’Italia al Parlamento europeo. Un contenuto definito “preoccupante e controverso”. La risposta del Comitato 10 febbraio, associazione di promozione sociale che dal 2005 difende e diffonde la cultura italiane delle terre giuliane e dalmate e che sostiene l’evento culturale, non si è fatta attendere.
Mostra sulle foibe, la risposta del Comitato 10 febbraio
“Nelle foibe i comunisti ci buttarono anche i vostri connazionali”: inizia così la risposta del Comitato 10 Febbraio ai parlamentari socialisti di Croazia e Slovenia che hanno scritto una lettera per richiedere la rimozione della suddetta mostra allestita a Strasburgo.
Sulla vicenda è quindi intervenuto direttamente il Presidente Nazionale del Comitato 10 Febbraio, Silvano Olmi. “Sono rimasto sconcertato dalle parole dei nove eurodeputati. Sono dichiarazioni che fanno tornare indietro di 80 anni le lancette della storia. Voglio ricordare a questi rappresentanti del popolo, che i comunisti di Tito massacrarono migliaia di italiani, ma anche sloveni, croati, serbi e montenegrini. Invece di attaccare una mostra, dei cui contenuti hanno evidentemente paura, li invitiamo a un sereno dibattito e a fare una riflessione: siete proprio sicuri che gli elettori, nel 2025, condividano la vostra posizione?
Ringrazio i parlamentari Stefano Cavedagna, che ha ospitato la mostra, Carlo Fidanza e Antonella Sberna ricordo che il confronto delle idee è la base della democrazia. Concetto che una minoranza di parlamentari croati e sloveni sembra aver dimenticato.”
Lo stesso Carlo Fidanza, ha così commentato l’incresciosa vicenda: “La richiesta delle sinistre slovene e croate di rimuovere la mostra dedicata alla tragedia delle foibe e dell’esodo italiano da Istria, Fiume e Dalmazia, è una pagina molto buia per il Parlamento europeo”.