“Abbiamo bisogno di padri, non di “mammi””
Uno spunto per le neofemministe?
“Lo dico da sempre” tuona la Vegetti “se dessimo alla maternità il giusto peso, saremmo molto più liberi”. In un mondo in cui la maternità sembra nella migliore delle ipotesi un orpello, una veste che possono indossare indistintamente uomini, donne, trans, binary e via dicendo, in realtà della maternità si sa – o si vuole approfondire – ben poco. La si reclama come diritto senza rispettarne sia il mistero sia la funzione sociale: ci chiediamo se le femministe della terza ondata che vanno berciando su Twitter sul rispetto dovuto a ogni identità accettino questa critica che viene dalla “sorgente” del loro sapere, e se in questa sorgente accettino di fare il bagno d’umiltà prima che si arrivi, davvero, all’eutanasia culturale di un popolo.
Nadia Vandelli
4 comments
troppo tardi,credo…
decenni di propaganda antimaschile e di
indottrinamento contro la famiglia e i figli si pagano.
anche perchè c’è un altro problema,che è perfino più grave e nascosto:
la disillusione e l’allontanamento degli uomini,che di sposarsi ed impegnarsi con le donne che girano oggi…
e con le leggi matrimoniale di oggi,NON ne vogliono sapere.
e stanno scendendo anche le convivenze,visto che da quando hanno introdotto (di nascosto) le leggi per regolamentarle (equiparandole di fatto ad un matrimonio o quasi)
sono già in calo percepibile….
ed arriveranno ad un vero e proprio crollo non appena il grosso degli uomini si accorgeranno che
anche le convivenze sono diventate una inchiappata per loro,esattamente come il matrimonio.
il movimento MGTOW in salita verticale dovrebbe far capire efficacemente che aria tira…
e il ricorso all’utero in affitto per i super alfa (tipo cr7) per evitare rogne di tutti i tipi:
questo tipo di uomini,che vivono le relazioni con il cervello…
stanno aumentando sempre di più e sono solo le prime pietre di una valanga che ha già cominciato a muoversi,
come reazione alle politiche culturali femministe.
e quando una valanga si muove,la vedi benissimo…
ma NON la fermi.
tutto questo si AGGIUNGE al fatto che le donne di oggi
sono ben poco interessate a far famiglia prima dei trent’anni…
(PRIMA gli studi,i divertimenti,i viaggi,il lavoro,le esperienze,la carriera ecc)
vogliono pochi figli,e si separano facile….
distruggendo interi decenni di vita in comune,sfasciando famiglie
e distruggendo patrimoni come fossero un pò di polvere:
di fatto,NON HANNO PIU’ la cultura adatta,a costruire una famiglia.
quindi vorrei chiedere alla vegetti…
“cosa ti fa pensare che sia possibile tornare indietro?”
Onore alla femminista che sembra rendersi conto dei danni che sono stati fatti alla famiglia Italiana e alla figura paterna.Già negli anni 50 alcuni elementi della dittatura finanziaria occulta, che crea in via privata e a costo zero il denaro con cui ci depreda, finanziarono movimenti femministi.Lo scopo era la distruzione della famiglia,obiettivo massonico esplicito insiema alla distruzione delle nazioni e della religione cattolica.Con la demolizione dell’autorità paterna si toglie ogni autorità alla coppia di genitori la cui autonomia è nella realtà un potere alternativo a quello dello stato.Si è cosi’ creato un conflitto profondo tra uomini e donne per dividere i dominati e poterli isolare l’uno dall’ altro.Il vero problema è il lavaggio del cervello fatto dai loro media e scuole alla maggioranza della popolazione.Oggi sono riusciti a generare gente che crede che l’uomo bianco è il principale colpevole di tutti i mali passati e presenti del mondo, anche se è un bambino appena nato.
Saresti donna te?
Troppo poco. Troppo tardi. Cinquanta anni di propaganda anti-maschile e anti-famiglia, di leggi iperfemministe e immagine divinizzata e vittimizzata della donna… ed ecco servita una società in rapido crollo di natalità. State semplicemente raccogliendo ciò che avete seminato.