[ezcol_2third]Roma, 15 mar – L’ideologia di genere o teoria gender sta facendo molto parlare di sé, in questi ultimi tempi, ma il discorso rischia di restare astratto se non ci sforziamo di capire quale cambiamento concreto si voglia apportare alla società. Per capirlo converrà rileggere la triste storia dei piccoli Bruce e Brian Reimer, che un giorno ebbero la sfortuna di incontrare un certo dottor John Money.
Bruce e Brian sono, anzi, erano due gemelli, figli di Ron e Janet Reimer. Dopo pochi mesi di vita, a causa di una banale infezione alle vie urinarie, i due neonati vennero portati in ospedale per essere circoncisi. Il primo a finire sotto i ferri fu Bruce. Per incuria, sfortuna e incompetenza, tuttavia, l’inesperto praticante che avrebbe dovuto eseguire l’operazione di routine combinò un disastro: l’elettrocauterizzatore finì per incenerire il pene del piccolo. Ron e Janet, sconvolti, cercarono qualcuno che potesse aiutare il bambino a superare il trauma e avere una vita normale nonostante la terribile menomazione.
Credettero infine di trovarlo in John Money. Nato in Nuova Zelanda nel 1921, Money aveva conseguito un dottorato in Psicologia ad
Harvard, per specializzarsi poi a Baltimora, al John Hopkins Hospital, dove aveva fondato la prima Gender Identity Clinic. Insomma, un luminare, agli occhi ingenui di Ron e Janet.
Di fronte al caso dei piccoli Brian e Bruce Reimer, qualcosa nella mente di Money deve essere scattato. Assertore della tesi sulla neutralità del genere alla nascita, il dottore aveva ora davanti a sé l’occasione per dar seguito alle sue teorie. Bruce avrebbe dovuto semplicemente essere allevato come una bambina e, con gli anni, avrebbe “naturalmente” sviluppato una psicologia femminile, crescendo senza problemi.
Ron e Janet si fidarono: Bruce venne castrato chimicamente. Da quel momento in poi avrebbe indossato delle gonne e giocato con le bambole. Bruce era morto. Era nata Brenda.
Money cominciò a propagandare la storia dei Reimer come una vittoria della scienza (o almeno della sua scienza), nascondendo alcuni particolari a suo dire contingenti e trascurabili. Brenda – che ignorava tutto della sua storia – veniva trattata in tutto e per tutto come una bambina ma… aveva atteggiamenti maschili. Faceva la lotta con i compagni e con il fratello (e spesso vinceva), rubava i giocattoli a Brian, si ostinava a voler fare pipì in piedi.
A scuola i risultati erano scarsi, l’integrazione con i coetanei andava anche peggio. Le visite annuali con il dottor Money, per di più, erano un vero tormento. Bruce/Brenda faceva i capricci, sembrava ogni volta turbata. Peggio ancora andò quando il dottore le programmò un incontro con un transessuale.
A 14 anni i genitori le dissero la verità. Fu una vera liberazione. Bruce/Brenda, a quel punto, assunse la sua terza identità: divenne David. Il ragazzo, riappropriatosi di se stesso, finì addirittura per sposarsi, dopo essersi fatto ricostruire il pene.
I perversi esperimenti sul suo corpo e sulla sua psiche lasciarono tuttavia dei segni. Nel 2000 David dovette subire il dolore per la perdita di Brian: il gemello, in cura per schizofrenia, aveva finito per suicidarsi. Quattro anni dopo anche David, distrutto dal fallimento della sua vita personale e professionale, si tolse la vita.
Due anni dopo, infine, anche il dottor John Money trovava l’eterno riposo, stavolta nel suo letto, a causa del morbo di Parkinson. Ancora nel 2002, dopo che il caso dei gemelli Reimer era stato divulgato da un pezzo, era stato premiato con la Magnus Hirschfeld Medal dalla German Society for Social-Scientific Sexuality Research. La sua ideologia pseudo-scientifica aveva appena cominciato a reclamare i suoi diritti.
Adriano Scianca
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