Roma, 28 apr – La striscia di Gaza è un territorio piccolo, ricco di tormenti ma sicuramente anche di storia e di sorprese. Un contadino palestinese lo scorso 25 aprile ha dissodato dalla terra del suo campo la statuetta di una Dea antichissima quanto misteriosa, che secondo gli archeologi risalirebbe a quasi 4500 anni fa – ovvero la tarda età del bronzo.
Gaza prima della Bibbia
La scultura in calcare è alta 22 centimetri e va ad avvalorare ancora di più le ipotesi secondo le quali l’odierna striscia di Gaza fosse già abitata in tempi remoti da insediamenti Cananei come un importante centro di scambio commerciale. L’oggetto raffigura chiaramente il volto di una divinità con una corona di serpente. Nidal Abu Eid, l’agricoltore autore del rinvenimento, ha raccontato alla Bbc: “Era immersa nel fango. Ho capito subito si trattava di una cosa preziosa ma non avrei mai immaginato che potesse avere un valore archeologico così straordinario. Non mi resta che ringraziare Dio. Sono orgoglioso che sia rimasta in Palestina, fin dai tempi dei Cananei”. La divinità in questione è Anat, una divinità semitica ma pre-ebraica adorata da cananei ed egizi come dea della bellezza, dell’amore e della guerra.
Un paganesimo in Palestina
La civiltà cananea, magmatica quanto nebulosa, è un insieme di popolazioni eterogenee (tra cui i Fenici sono i più famosi) che abitarono la terra di Canaan già dal terzo millennio avanti Cristo e che quindi precedettero gli Ebrei in Palestina. La loro storia e cultura si può ricostruire attraverso le iscrizioni e le notizie forniteci dagli Egiziani, dai Babilonesi e dagli Assiri. Erano organizzati in comunità cittadine, tra cui spicca Ugarit, ma non raggiunsero mai la totale indipendenza ed unità politica. Dal punto di vista religioso, proprio i testi ugaritici hanno rivelato i nomi di molte divinità del loro ricco pantheon: El, il re supremo degli Dei; Ba’al, dio della pioggia fecondatrice; ᾿Anat, appunto, dea guerriera; Mōt, re degli inferi. Ma c’è di più: infatti, sembra che proprio Yahweh – il Dio biblico del popolo ebraico – in origine fosse parte proprio di questo pantheon più largo e che solo in seguito alla cattività babilonese degli ebrei abbia soppiantato El come “unico” Dio.
Etnarchi ed angeli delle nazioni
Una scoperta formidabile che riporta alla luce un antico quesito: e se Yahweh non fosse l’unico Dio? Come riporta Adriano Scianca nel suo saggio L’Identità Sacra (AGA 2016) fu già l’Imperatore Giuliano nel suo trattato Contra Galilaeos a sospettare che gli Ebrei avessero commesso “l’errore teologico di scambiare il proprio Etnarca per un Dio unico comune a tutti”. Lo stesso Giuliano afferma: “Conviene dunque pensare che il Dio degli Ebrei non sia affatto il generatore di tutto il mondo e non abbia il dominio dell’universo, ma ritenere che sia limitato, come dicevo, e che, avendo un potere circoscritto, sia un Dio come tutti gli altri”. Errore o precisa volontà? In ogni caso non proprio una bazzecola da storici o da feticisti di storia delle religioni: parliamo di una critica feroce che mina le fondamenta politiche, ideologiche e soprattutto teologiche delle tre principali religioni della Terra. Parliamo di quella ebraica, quella cristiana e quella islamica ovviamente, che hanno fondato corrispettive dottrine sociali e politiche basate sull’assolutismo monoteistico di Yahweh. Un ambito non secondario perché come ricorda ancora Scianca – “In ambito ebraico il tema degli angeli delle nazioni viene vissuto alla luce di uno scontro metafisico tra Ebrei e Gentili”, mentre in ambito cristiano fonda quell’egemonia universalista secondo cui “Esiste ormai un solo popolo, di natura non etnica ma religiosa” che “si estende potenzialmente su tutta la terra”. Insomma, uno scossone politico prima ancora che storico, dato che ben imbracciato metterebbe seriamente in discussione il Primato di Mosé, Cristo e Maometto.
Archeopolitica
La scoperta della Dea Anat in un campo della striscia di Gaza ha infatti riaperto la battaglia “archeopolitica” tra Israele e Gaza. Jamal Abu Rida, Ministero del Turismo e delle Antichità di Hamas, ha dichiarato che la statua ha un significato politico. “Tali scoperte dimostrano che la Palestina ha civiltà e storia, e nessuno può negare o falsificare questa storia. Questo è il popolo palestinese e la sua antica civiltà cananea”. La storia non è mai materia inerte, lo stesso Mussolini disse che “la storia nasce quando il passato vuole legarsi all’avvenire”. Cosa succede quando nuovi reperti dal passato riaccendono le rivendicazioni del presente? È archeologia ma è anche squisitamente politica: scavare la terra significa sempre scavare dentro sé stessi. Mentre le violenze si sono riaccese nei giorni scorsi in tutta la striscia di Gaza, Rida afferma che la scoperta è il “simbolo della più antica civiltà umana vissuta a Gaza City”. Una rivendicazione storica e politica netta e senza compromessi che fonda in maniera tangibile e simbolica un’identità nazionale palestinese.
Sergio Filacchioni
2 comments
L’ errore teologico è da sempre in crescendo, parallelamente allo sviluppo del pragmatismo, della razionalità, dello spirito immanente che tutto livella. Dove sono finiti l’ istinto, l’ intuizione, il vero bisogno vitale di credere, il rispetto nel mistero, comuni a tanti popoli che ci hanno preceduto con una intensità di pensiero e di sentire che noi, oggi, stiamo pure arrivando a delegare alle sole macchine? Siamo sotto esproprio globale, totale. Verso la morte da atei, senza dubbi…
“Questo “Mitico” Israelita….”
“Ci si crede inculati di un centimetro, lo si è già di parecchi metri.” – Louis-Ferdinand Celine –
Quindi, quando “si sta nella giungla….”… “Gli ebrei nascondono i loro capi”… allora bisogna essere “CONQUISTATORI O CONQUISTATI”…
Celine e il Popolo francese….
https://telegra.ph/Il-Cicalante-Eletto-in-Salsa-Internazionale-04-28
https://telegra.ph/Il-Serpente-Velenoso-03-22
https://telegra.ph/La-Leggenda-di-Izzy-Ahasver-Re-di-Ragn-rokk-LAscesa-04-24
By Manlio Amelio in Exquisite-Cadavres avec Tous les Cadavres de L’ Archetipi Politici….