Roma, 24 feb – Isola è un piccolo comune sloveno in Istria, nell’attuale regione del Litorale – Carso. Non molto tempo fa, Isola d’Istria era parte integrante del Regno d’Italia. Domenico Lovisato era originario di questa roccaforte al confine, era geologo, paleontologo, paletnologo e patriota. Un uomo d’azione e di cultura come pochi altri.
Pioniere della geologia
Domenico Lovisato nacque il 12 agosto 1842 da una famiglia friulana trasferitasi in Istria. Le condizioni di vita non erano per nulla agiate. Giovanissimo il padre calzolaio morì e la sua famiglia visse di stenti per molti anni. Lovisato, tuttavia, dimostrò una predisposizione naturale allo studio e alla ricerca. I parenti decisero, allora, di realizzare una specie di “colletta” se vogliamo dire per permettere al piccolo di completare gli studi. Tra ottimi risultati e borse ottenute nel corso degli anni, Lovisato terminò la scuola elementare e superiore con ottimi voti e si iscrisse all’università. Durante il liceo, tuttavia, entrò in contatto con le fazioni irredentiste del suo istituto e vi rimase molto affascinato. Domenico Lovisato venne più volte richiamato dalle autorità austriache per la sua partecipazione a vivaci manifestazioni studentesche. Durante il suo periodo di permanenza a Padova, mentre era studente all’università locale, venne costantemente controllato dalla polizia segreta austriaca e fu messo in galera otto volte. Appena seppe che Garibaldi stava invadendo il trentino, nel 1866 raggiunse le truppe a nord e combatté con loro con un tale ardimento che lo stesso Garibaldi lo prese in sincera simpatia. Dopo l’esperienza garibaldina, Lovisato si laureò in fisica e matematica. Ottenne la cattedra in alcune prestigiose università e studiò la composizione minerale della Calabria. Ciò gli valse la nomina a professore straordinario di mineralogia. La sua passione lo portò a studiare con un grande della mineralogia italiana, Torquato Taramelli, il padre di questa scienza.
Viaggiatore
Domenico Lovisato compì importanti studi mineralogici anche in Sardegna. Secondo alcuni esperti diresse anche l’Orto Botanico di Cagliari ed insegnò all’università del capoluogo. Importanti gli studi principalmente legati alla paleontologia animale nella regione sarda furono portati a compimento da Lovisato. Al seguito di Giacomo Bove, poi, viaggiò anche in Patagonia. Rimase profondamente legato alla Sardegna a tal punto che decise di chiamare “Gennargentu” una catena di montagne nella Terra del Fuoco. In Argentina studiò la composizione del terreno e scoprì molte nuove catene montuose, fino ad allora sconosciute.
Eroe di guerra
Ritornato in Italia, Lovisato continuò ad insegnare all’università di Cagliari e presiedette la organizzazione del Club Alpino Sardo e la costruzione del Rifugio La Marmora sul Gennargentu. Non appena scoppiò la prima guerra mondiale, Domenico Lovisato non attese altra occasione per dimostrare il suo patriottismo mai sopito e il suo odio contro il nemico e vecchio invasore austriaco. Sebbene anziano si arruolò volontario nel maggio 1915 e combatté al fronte in prima linea. Tuttavia, Lovisato venne ferito e si ammalò. Non durò a lungo la sua agonia, il 23 febbraio 1916 l’eroe di guerra e genio della scienza italiano morì a Cagliari.
Tommaso Lunardi