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L’era del post-umano: il saggio che decostruisce le derive della “società liquida”

by La Redazione
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era post-umano, passaggio al bosco

Roma, 14 mag – Le sfide della contemporaneità ci vedono disarmati ed inermi. Tale complessità – evidentemente – non può trovare soluzione nella mentalità che ha governato i processi storici, antropologici, sociali e psicologici che ci hanno condotti fino a qui. In tal senso, per cavalcare la tigre del declino in atto, occorre un radicale cambio di prospettiva. È questo lo scopo del nuovo saggio di Marco Inghilleri, psicologo e professore accademico: L’era del post-umano. Appunti per un Manuale di Filosofia Politica, edito da Passaggio al Bosco e fresco di stampa.

L’era del post-umano, un’analisi libera e controcorrente

Nelle dense pagine del testo, corredato da una copertina di ottima fattura, vengono passati in rassegna i nodi cruciali del nostro tempo, fornendo un’analisi libera e controcorrente: dalle conseguenze della mondializzazione alla sempre più spietata tirannia del profitto, passando per la virtualizzazione dell’esistente, per l’individualismo atomizzante dell’homo consumens, per la soppressione di ogni forma di sovranità e per lo sradicamento del sacro: l’era del post-umano si dispiega senza limiti, travalicando identità, verticalità, comunità e differenze. Il meccanismo è già immanente: la guerra è una condizione cronica della nostra epoca; l’incertezza economica è una presenza costante; l’apocalisse ecologica è una possibilità concreta; la solidarietà umana è un mito sfuggente, che la pandemia ha definitivamente seppellito.

Il volume – allora – si pone l’obiettivo di pensare nuove alternative all’esistente, nella certezza che questo non sia “il migliore dei mondi possibili”. È necessario – hic et nunc – volgere lo sguardo verso il nostro passato e riformulare un’epistemologia inedita, in grado di indirizzare la Storia verso l’umanizzazione della nostra disumanità. L’antagonismo classico tra destra e sinistra sta assumendo la forma di un conflitto tra trans-umanesimo e forme della Tradizione: per affrontare l’enorme disordine che ci sta di fronte – dunque – è richiesta un’analisi critica più completa, che riconfiguri il senso delle nostre relazioni con il mondo naturale.

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