Roma, 2 dic – La Corazzata Valdemone, da anni impegnata nel recupero di canti e marce militari, torna a distanza di un anno dal precedente Marcia e Canta Combatti e Taci con il nuovo capitolo della sua pluriennale discografia intitolato Innodia del Combattente. Questo lavoro, ispirato dalle celebri cassette della fine degli anni ’70 di Giorgio Pisanò, è composto da 12 rifacimenti di canti e marce che spaziano dal periodo degli Arditi sino alla Repubblica Sociale e l’immediato dopoguerra, ognuno dei quali preceduto da una breve introduzione storica che aggiunge valore a quest’opera che definirei di archeologia musicale. Lo scopo di questo lavoro è quello di immortalare e tramandare alle generazioni future alcune perle della tradizione musicale del nostro paese.
Corazzata Valdemone, il nuovo album Innodia del Combattente
L’album si apre con la cover della celebre Sanzionami Questo, originariamente composta in risposta alle inique sanzioni che la Società delle nazioni inflisse nel 1936 all’Italia, all’indomani dell’aggressione all’Abissinia. Segue Me ne frego che tutt’oggi è certamente uno dei brani del ventennio più canticchiati, ma che paradossalmente non ebbe mai una registrazione ufficiale, giunta fino a noi solo ed esclusivamente grazie alla tradizione orale, seppur con molte storpiature. Si prosegue con A Noi riarrangiata sull’aria dell’inno di San Marco.
Si va avanti con l’immancabile Le donne non ci vogliono più bene, riproposta nella sua versione originale e la conseguente Risposta delle donne. Nella versione fisica dell’album (limitato a 100 copie numerate) segue una versione senza censure de L’avvelenata, alla quale seguono due brani dedicati alle legioni di SS Italiane. I brani sono Cantate di legionari SS e Inno delle SS Italiane. La successiva Lottiam Lottiam è un brano composto nel dopoguerra in ambienti Ordinovisti e arrangiata sull’aria della marcia tedesca Auf auf zum Kampf. Prima di concludere l’ascolto troviamo due brani abbastanza rari. Si tratta de Il canto delle Ausiliarie – anch’esso mai registrato ufficialmente – e composta sull’aria di Le donne non ci vogliono più bene e una versione dialettale di Lilì Marlene che si diffuse a Messina nel periodo del cosiddetto Pane con la tessera che ironizzava sui razionamenti alimentari.
Ad aggiungere valore a quest’opera di recupero storico-musicale, la magnifica interpretazione di G/ab Svenym Volgar dei Deviate Damaen che ha prestato la sua voce per un’accorata lettura delle note introduttive che precedono i brani.
Innodia del Combattente non vuole essere un lavoro politico, è senza alcuno scopo apologetico ma si prefissa fermamente l’obiettivo di tramandare questi canti che – nel bene e nel male – fanno parte della nostra storia.