Roma, 6 apr – E’ stato uno dei maggiori protagonisti del Futurismo a livello mondiale, tutt’oggi ammirato e studiato in tutto il globo. C’è però da dire fin da subito che, come la maggior parte degli artisti del suo tempo, in Italia la figura di Giacomo Balla è stata a lungo oscurata e screditata. Oggi però, a oltre un secolo dallo storico Manifesto del 1909, con la riabilitazione dei futuristi si aprono anche nuove ghiotte opportunità turistico-economiche per le amministrazioni pubbliche. A Roma, ad esempio, riapre finalmente al pubblico la casa-museo di Balla. Con la sua famiglia il futurista trasformò la piccola abitazione del quartiere Prati in una sorta di opera d’arte. casa Balla è dunque possibile effettuare un viaggio nel tempo e nella mente del grande artista. Dai dipinti sulle pareti fino all’intero arredamento, compreso di tappeti, piastrelle di e utensili, ci si trova immersi in un laboratorio d’arte che porta la sua firma. Le mura di casa Balla racchiudono di fatto un vero e proprio tesoro artistico che segue gli esplosivi dettami del manifesto marinettiano, con vivacissimi colori, fasci di luce e dinamiche geometrie che paiono disegnate su una tela del più moderno inizio secolo scorso.
Casa Balla: un’opera d’arte dinamica simbolo del Futurismo
Aprendo gli armadi di Casa Balla, il Futurismo si fa largo anche dagli abiti, anch’essi rigorosamente cuciti secondo le linee guida del celebre ‘Vestito Antineutrale’, forse il primissimo abbigliamento Punk della storia. Nell’abitazione di Prati l’artista lavorò alle sue opere e visse assieme alla moglie Elsa e alle due figlie Luce ed Elica, dal 1929 fino alla sua morte, nel 1958. Da oggi, 6 aprile 2023, la casa futurista torna ad essere finalmente visitabile dopo mesi di chiusura. Il nuovo virtuoso progetto trova uniti il Ministero della Cultura con il museo Maxxi, con Casa Balla acquisita direttamente al patrimonio dello Stato. “In questo modo la rendiamo un bene permanentemente aperto al pubblico – spiega assieme al presidente del Maxxi, Alessandro Giuli, il ministro del governo Meloni, Gennaro Sangiuliano -. Casa Balla era stata aperta a giugno 2021 per la prima volta dopo 30 anni, in occasione dei 150 anni dalla nascita del maestro, grazie alla collaborazione inter-istituzionale del Maxxi con la Soprintendenza Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma e il contributo di Banca d’Italia. Le visite si erano interrotte a fine anno, ma avevano fatto registrare sempre il tutto esaurito. Ora riprendono e sono prenotabili fino al 15 luglio”.
Finalmente si valorizzano gli “scomodi” futuristi
“La preziosa testimonianza di questa casa d’artista, integralmente conservata – continua Sangiuliano – ha il merito di far comprendere fino nell’intimo la potenza creativa di uno dei protagonisti della principale avanguardia italiana del XX secolo“. Dello stesso avviso è anche il presidente della Commissione Cultura della Camera, Federico Mollicone, che ha annunciato che la riapertura di Casa Balla rappresenta “solo un primo passo per la valorizzazione di un artista fondamentale nella cultura e nella storia dell’arte italiana e mondiale”. Forse ci voleva davvero un cambio di rotta politico per dare finalmente al Futurismo il suo corretto posto nella cultura italiana.
Andrea Bonazza